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Novità

L’Abbazia di Mirasole
torna a vivere grazie a 14 canonici

I Premostratensi saranno una bella testimonianza missionaria e pastorale tra gli ambrosiani

di Luisa BOVE

10 Marzo 2013

Una bella notizia per la diocesi di Milano e non solo: l’abbazia di Mirasole tornerà a vivere grazie a una nuova comunità di 14 canonici regolari Premostratensi (di cui 8 sacerdoti e 2 diaconi) guidati dal priore padre Stefano Maria Gallina. Se da una parte l’arrivo dei canonici restituirà prestigio all’antico luogo di preghiera, cultura e arte, dall’altra rappresenterà anche una presenza preziosa per la Chiesa ambrosiana, che accoglie a braccia aperte la comunità di monaci regolari.

Lo conferma anche la lettera inviata, a nome dell’arcivescovo cardinale Angelo Scola, da monsignor Ambrogio Piantanida, Vicario episcopale per la Vita consacrata, al Priorato San Norberto. Il 22 febbraio scorso le firme dei documenti ufficiali tra Giancarlo Cesana, presidente della Fondazione Irccs Ca’ Granda, cui appartiene il complesso abbaziale di Mirasole, e il priore padre Stefano Gallina che lo ha ricevuto in comodato per 99 anni.

I canonici Premostratensi, che venivano dall’abbazia di Mondaye in Francia, giunsero nel 1997 nella diocesi di Novara e furono accolti a Miasino nel Monastero delle Agostiniane. Aumentando il numero di monaci e la richiesta di ospitalità dall’esterno, nel 2008 trasferirono il Priorato San Norberto a Gozzano nella casa delle Suore Orsoline, dove aprirono anche il Noviziato. Ulteriori esigenze della comunità costrinsero i canonici regolari a cercare una nuova soluzione, ma nel Novarese non sembrava esserci un luogo adatto. Alla fine lo hanno individuato proprio nella diocesi ambrosiana, nell’abbazia di Mirasole, comune di Opera.

Saliranno quindi a 5 le comunità monastiche maschili presenti sul nostro territorio, con quest’ultima dotata di un carisma diverso rispetto ai benedettini, olivetani o cistercensi. L’ordine dei Premostratensi, che si ispirano alla regola di Sant’Agostino, sono pienamente inseriti nella vita della Chiesa locale. Già nel Novarese infatti erano state loro affidate alcune parrocchie che ancora gestiscono e animano con grande dedizione. Non a caso l’attuale Vescovo monsignor Franco Giulio Brambilla, nei giorni scorsi, oltre ad annunciare in diocesi la partenza dei canonici dopo 15 anni di presenza, li ha ringraziati «per la testimonianza e il servizio pastorale prestato».

I canonici, che fanno voto di povertà, castità e obbedienza, vivono «un reale equilibrio tra vita contemplativa e vita pastorale» sapendo che l’una sostiene e rende efficace l’altra. Al centro della loro spiritualità c’è la comunione, vissuta innanzitutto all’interno della comunità, ma portata anche «fuori» perché sia di tutta la Chiesa. La stessa vita fraterna è costruita giorno dopo giorno attorno all’Eucaristia dando slancio anche all’azione pastorale e alla carità cui i monaci sono chiamati.

«I canonici Premostratensi fanno propria tutta l’attività pastorale della Chiesa stessa e ogni membro di comunità ha da svolgere un suo specifico compito che lo diversifica, così come sono le membra per il corpo. Ecco il motivo per cui la nostra attività pastorale ha sempre il distintivo della collegialità». Non solo, ma i monaci svolgono il loro servizio «secondo le disposizioni del Vescovo locale, che deve sempre essere bene informato sul nostro modo di vivere e di agire, così da potere con sicurezza contare su di noi, proprio per il fatto che siamo stabilmente incorporati in quella determinata Chiesa». Ciò significa che «i confratelli sono chiamati a vivere un rapporto di vera fraternità e collaborazione con il presbiterio diocesano, partecipando agli incontri spirituali e pastorali della Chiesa locale e devono essere un valido strumento per far crescere tutti nella vera comunione di spirito e di vita».

I futuri monaci di Mirasole – che potrebbero già arrivare entro il prossimo Natale – hanno anche una profonda dimensione missionaria e sollecitano gli stessi laici «perché si responsabilizzino in modo personale diretto nell’ambito delle cose temporali, secondo i fini, le leggi, e le risorse che sono loro proprie».