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Verso l’8 maggio

La Zona III si prepara
alla «Professio fidei»

Tre serate di preghiera il 14 marzo, il 17 marzo e il 2 aprile. Il vicario Rolla: «Un’iniziativa per dare ulteriore slancio e più consapevole attenzione in vista dell’evento di Milano»

di Luisa BOVE

13 Marzo 2014

La Diocesi si prepara alla Professio fidei in programma giovedì 8 maggio. Attraverso quattro appuntamenti scanditi nel pomeriggio saranno messi a tema malattia, cultura, lavoro e stranieri. Poi la sera, alle 21, ritrovo in piazza Duomo per lo «Spettacolo della croce» e la professione pubblica della fede con la Croce di San Carlo.

In vista di questa importante tappa del cammino dei fedeli ambrosiani in tutte le Zone pastorali si stanno svolgendo iniziative di preparazione. In particolare nella Zona III (Lecco) sono in calendario tre serate «Verso la Professio fidei», rispettivamente venerdì 14 marzo alle 20.30 a Valsolda (presso il Santuario della Beata Vergine della Caravina), lunedì 17 marzo alle 20.45 a Casatenovo (nella chiesa di San Giorgio Martire, via Parini 2) e mercoledì 2 aprile alle 21 a Lecco (nella Basilica di San Nicolò, via Canonica 4). Ne parliamo con monsignor Maurizio Rolla, Vicario episcopale di Zona.

C’è un filone comune ai tre incontri? Come lavorerete?
L’intenzione è di orientamento: infatti abbiamo inserito un avverbio – “verso” – che… tira la volata. Questo a dire anche come l’iniziativa dell’8 maggio a Milano non possa prescindere dalle concrete e quotidiane esperienze di vita di ciascuno e in ogni situazione in cui è chiamato a vivere. Insomma, una mano per saper cogliere quel coinvolgimento “umano” che sottrae il credente all’indifferenza e alla delega e lo impasta della realtà così come la incontra.

Nello specifico come saranno organizzate le serate?
Sarà un contesto di preghiera. Un’introduzione fatta di ascolto del testo del Vangelo secondo Matteo (13,38 e seguenti) e delle prime due pagine in Appendice della Lettera pastorale (“Appuntamenti comuni” e “Professare/celebrare la fede”) dove l’Arcivescovo specifica quali possibili gesti e li propone all’attenzione non opzionale dell’intera comunità diocesana. A questo ascolto segue una “spiegazione” del Vicario episcopale, appunto per orientarsi non solamente a Milano, ma anche nelle “periferie centrali” delle varie Zone pastorali.

Chi sarà invitato ai vari appuntamenti?
Tutti coloro che lo desiderano. Per qualcuno – come gli operatori pastorali – si è arrivati con un particolare e accorato invito attraverso i moderni mezzi di comunicazione, anche se il migliore strumento resta sempre, comunque, il passaparola…

E come stanno rispondendo i fedeli del territorio a questo cammino?
Un’attesa è certamente presente anche se, forse, i contorni dell’iniziativa sono ancora un poco sfocati. Gli incontri vanno proprio nella direzione di colmare la distanza: servono appunto a dare ulteriore slancio e più consapevole attenzione in vista di una presenza a Milano.