Speciale

Milano capitale della missione

Share

Ambiente

«La voce del Creato diventa un grido»

Intervista a Cecilia Dall’Oglio, del direttivo del Movimento Laudato Si' e tra gli ospiti del Festival della Missione a Milano (in programma dal 29 settembre): è tempo di «un cambiamento dal basso che prenda coscienza delle connessioni»

di Letizia Gualdoni

29 Agosto 2022

Al dolce canto di vita e speranza si accompagna, se impariamo ad ascoltare con attenzione, un coro di grida amare. Cosa si può fare per fermare lo stato di degrado della nostra casa comune che pare inarrestabile?

«Pentirci e modificare gli stili di vita e i sistemi dannosi» – afferma papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato (1° settembre) che apre al Tempo del Creato, che si concluderà il 4 ottobre con la festa di San Francesco – e poi ulteriormente e responsabilmente sentirsi chiamati ad agire, secondo una conversione ecologica che si fa comunitaria. Di contro alla «lentezza con cui le sfere decisionali a livello politico-internazionale si muovono» e a «interessi più grandi che passano davanti al grido dei poveri della terra», Cecilia Dall’Oglio (Direttrice Associata dei Programmi Europei del Movimento Laudato Si’ e membro del Comitato direttivo ecumenico di Tempo del Creato) afferma che se si “Ascolta la voce del creato” (secondo il tema del Tempo del Creato di quest’anno) occorre assolutamente «attivarsi per un cambiamento dal basso».

«Come Movimento Laudato Si’ – afferma – la nostra mission è proprio quella di ispirare e mobilitare le comunità cattoliche del mondo, per rispondere all’urgenza della crisi. Papa Francesco nella Laudato Si’ invita a riflettere: “I deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi”». La sfida globale e la complessità non devono mai essere un alibi per l’immobilismo, ma una spinta fortissima a non ritardare un momento di più ogni impegno e sforzo.

Come la Chiesa può, allora, impegnarsi nella prospettiva della casa comune?

Crediamo fermamente nel ruolo fondamentale della Chiesa e di noi cattolici. Come Movimento Laudato Si’ cerchiamo di accompagnare questa conversione ecologica spirituale. Abbiamo realizzato una Guida con una proposta di Ritiro Laudato Si’ che si può declinare a seconda delle esigenze, partendo dalla lode per il creato, passando per il grido del creato fino all’azione per il creato. Sempre a livello mondiale proponiamo delle riflessioni mensili che inviamo ai Circoli Laudato Si’. In Italia ne esistono più di 100 che si stanno connettendo tra loro: è una realtà generativa.

Come le persone, concretamente, possono entrare a far parte di questo cambiamento?

Nella sfera degli stili di vita personali e comunitari mi permetto di evidenziare la Piattaforma di Iniziative Laudato Si’ del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, un cammino reale di sostenibilità in senso integrale. Ricollego inoltre l’impegno di aderire alle campagne di mobilitazione, in vista dei vertici sul clima COP27 (in Egitto, a novembre) e sulla biodiversità COP15 (in Canada, a dicembre). Dobbiamo prendere coscienza che siamo tutti connessi a livello globale e dobbiamo connettere veramente i nostri cuori. Dobbiamo dimostrare nella concretezza la nostra fratellanza, verso un cammino solidale necessariamente sinodale, per essere insieme sacramento di cura ed esserlo per stare vicino al nostro popolo, al grido della terra.

Il Festival della Missione (in programma dal 29 settembre al 2 ottobre), di cui sarà ospite nel convegno “La cura della casa comune” di sabato 1 ottobre alle Colonne di San Lorenzo a Milano, si inserisce in questo Tempo del Creato, occasione di preghiera e opportunità per coltivare la nostra “conversione ecologica”, come possibilità di portare “in piazza” tematiche di riflessione importanti che riguardano tutti.

Quest’anno il Tempo del Creato ha come simbolo il roveto ardente, a richiamare Mosè che nella contemplazione di un roveto e una trascendenza che non si consuma si toglie i sandali e mette i suoi piedi sulla terra. Come i missionari, i volontari internazionali e tutti noi dobbiamo fare: tenere i piedi su questa terra, che è sacra… è la nostra madre terra, e sentire la voce di Dio che chiama: è l’invito alla missione che ci unisce tutti, per andare a liberare il povero che grida e non trova risposta, e liberare il gemito della creazione intera, di cui noi siamo parte.