La crisi economica, l’amore, la morte, la politica, l’immigrazione, il ’68, la scuola, la famiglia, il governo della Chiesa. Il rapporto tra Stato e Chiesa, tra scienza e dottrina, tra fede e ragione. La vita e il suo senso. Da quasi dieci anni un uomo di punta della Chiesa italiana, il cardinale Angelo Scola – Arcivescovo di Milano – e una firma del Corriere della sera, Aldo Cazzullo, dialogano sull’attualità politica e i temi ultimi dell’esistenza. Ne è nato un libro, La vita buona. Dialogo sulla chiesa, la fede, l’amore, la vita e il suo senso (Mondadori, 15 euro, 144 pagine), che sarà presentato martedì 3 aprile, alle 18.30, al Teatro Dal Verme (via San Giovanni sul Muro 2, Milano).
Dalle conversazioni tra Scola e Cazzullo – discusse, commentate, criticate e difese da parte di politici, religiosi e laici – sono emerse parole-chiave divenute lessico comune del dibattito pubblico, come «meticciato di civiltà e culture» – agli antipodi sia dei retori del relativismo culturale, sia dei nemici della società multietnica – e «nuova laicità»: quasi un manifesto del modo della Chiesa moderna di stare nella società e partecipare alla discussione e alle decisioni politiche.
Per quanto ogni dialogo faccia storia a sé, e sia stato pensato come fine a se stesso, a rileggerli ora, ricomposti in un’unica sequenza, risulta evidente come ognuno rappresenti il tassello di un sistema di pensiero autonomo, che il cardinale Scola tratteggia, saldamente ancorato nel deposito della fede e della dottrina cattolica e nella lettura che ne è stata data dai papati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma con tratti di libertà in sintonia con la tradizione della Diocesi di Milano.
È proprio la sintonia umana e intellettuale con gli ultimi due Pontefici che consente al cardinale – stimolato e provocato dal giornalista – di elaborare idee originali e una visione innovativa del cristianesimo, che non penalizza le passioni, i desideri e neppure gli istinti; anzi, esalta l’umanità, la differenza tra uomo e donna, l’attrazione per il bello. E il cui nucleo centrale è sintetizzato nell’insolita espressione di «vita buona», la forma più alta di libertà, in cui il voler essere e il dover essere coincidono – si vuol fare ciò che si deve fare -, una vita animata dall’amore per il bello, il bene, il vero, l’eterno.
Il cardinale Scola e Cazzullo saranno presenti all’incontro, a cui interverranno anche Ugo Amaldi e Aldo Bonomi.