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17 gennaio

La Giornata dell’Ebraismo

Sul tema “Dio allora pronunciò tutte queste parole: ‘Non uccidere’”, tratto dall’Esodo

9 Gennaio 2012

Alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18 – 25 gennaio), si celebra la Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei (17 gennaio) sul tema “Dio allora pronunciò tutte queste parole: ‘Non uccidere’” (Esodo 20,1.12)». E sia il programma della Settimana ecumenica per la città di Milano, a cura del Consiglio delle Chiese cristiane di Milano, sia quello per le Zone pastorali, comprendono incontri di riflessione ebraico – cristiana.

Martedì 17 gennaio alle 19 presso l’Università Cattolica in largo Gemelli 1 (Aula Magna), per la Giornata dell’ebraismo, interverranno Giuseppe Laras, già Rabbino Capo di Milano, e Gianantonio Borgonovo, Dottore della Biblioteca Ambrosiana. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con la Scuola Biblica nella Città. Sul territorio invece si terrà una serata lunedì 16 gennaio alle 20.45 presso il Seminario di Seveso (via S. Carlo, 2), con Alfonso Arbib, Rabbino Capo di Milano.

È dal 2006 che la Chiesa italiana, in collaborazione con le Comunità ebraiche italiane, ha posto la riflessione e la preghiera sui Comandamenti al centro della Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei. Una prima parte di questo programma è stata già attuata negli scorsi anni, svolgendo il tema dei primi cinque comandamenti, che si possono considerare in modo unitario, in quanto pongono l’accento sul rapporto della persona umana con il Signore che ha fatto uscire Israele dall’Egitto, e sulle implicazioni nei riguardi della santificazione del sabato e della famiglia. Si apre quest’anno la riflessione sul secondo gruppo di comandamenti, comprendenti le cinque fondamentali prescrizioni, formulate in modo negativo, per la salvaguardia della vita individuale, pubblica e sociale, a partire dalla proibizione dell’omicidio e fino alla condanna del desiderio di possedere la moglie, i beni e la casa del prossimo.

Per conoscere Israele: riprendono le lezioni

Giovedì 12 gennaio, alle 18.15, riprendono presso le Suore di Nostra Signora di Sion (via Machiavelli, 24 – Milano) gli incontri del corso “Per conoscere Israele”. Sul tema “L’alfabeto ebraico, ovvero Dio sulle labbra degli esseri umani”, parlerà Massimo Giuliani. La prossima lezione sarà giovedì 9 febbraio, alle ore 18.15, su “Il dialogo ebraico-cristiano da Seelisberg a Nostra Aetate”, con Francesco Capretti. A cadenza mensile interverranno inoltre Paolo De Benedetti, “Gli animali: tra uomo e Dio”; Amos Luzzatto, “La vita: un punto di vista ebraico”; Gioachino Pistone “Ebrei e protestanti italiani tra Ottocento e Novecento”; Elena Lea Bartolini, “La lettura ebraica del Cantico dei Cantici”. Si tengono anche corsi di ebraico biblico per i principianti e letture di ebraico biblico.
Info: tel. 02.4695428.

Riflessioni con tre testimoni della Shoah

Sabato 14 gennaio, alle 9.15, presso il Centro culturale Asteria (piazzale Francesco Carrara, 17/a – Milano), in occasione della presentazione del libro Il futuro della memoria. Conversazioni con Nedo Fiano, Liliana Segre e Piero Terracina, testimoni della Shoah (Paoline, 144 pagine, 11.50 euro), alla presenza di studenti e insegnanti e in videoconferenza con un liceo della provincia di Ragusa, interverranno, con l’autrice Stefania Consenti, i tre testimoni, insieme a David Bidussa, storico, Elisa Guida, giovane ricercatrice, Doris Felsen Escojido, rappresentante per l’Italia della Shoah Foundation Institute. Modererà l’incontro Andrea Bienati, docente universitario.

Si tratta di un libro sotto forma di intervista ad alcuni fra gli ultimi testimoni della Shoah, che sono molto spesso invitati nelle scuole, e quindi vengono a contatto con i ragazzi. Il libro si arricchisce delle testimonianze dei maggiori storici italiani sulla situazione degli ebrei in Italia prima delle leggi razziali del 1938. Inoltre riporta il contributo degli studenti del liceo Tito Livio di Milano, che fanno attivamente memoria grazie ai loro insegnanti e ai viaggi ad Auschwitz.