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15 agosto

La Chiesa di Milano in preghiera
per i cristiani perseguitati

La Diocesi promuove la Giornata di preghiera “Noi non possiamo tacere”, indetta nel giorno della solennità dell'Assunta dalla Conferenza Episcopale Italiana. Preghiere in tutte le messe delle 1107 parrocchie. Particolarmente coinvolti i santuari mariani del territorio ambrosiano. Il cardinal Scola: «La testimonianza di questi cristiani perseguitati rafforzi la nostra fede».

5 Agosto 2014

La Diocesi di Milano promuove la Giornata di preghiera per i cristiani vittime di persecuzione “Non possiamo tacere”, indetta per il 15 agosto dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Durante tutte le messe del 15 agosto i preti delle 1107 parrocchie della Diocesi di Milano inviteranno a pregare per la difficile situazione che vivono i cristiani in molti Paesi del mondo. Un particolare formulario per la messa è stato mandato a tutte le parrocchie e durante la celebrazione ogni famiglia verrà invitata alla recita del Rosario a casa propria. 

All’iniziativa, proposta nella festa dell’Assunzione della beata Vergine Maria hanno inoltre aderito in modo particolare i principali santuari mariani della Diocesi (solo per citare i principali: Beata Vergine dei Miracoli a Saronno, Santa Maria del Monte a Varese, Madonna del Bosco a Imbersago, Beata Vergine Addolorata a Rho) che proporranno la recita comunitaria del Rosario e particolari momenti di preghiera.

In più occasioni l’Arcivescovo di Milano è intervenuto per chiedere preghiera, attenzione e intervento a favore dei cristiani perseguitati. Scrive il cardinale Scola: «In troppi Paesi del mondo – drammatica ad esempio la situazione in Iraq – professare la fede in Gesù Cristo significa morire o mettere a repentaglio la vita, quella della propria famiglia e condannarsi ad essere considerati cittadini di rango inferiore. Questa persecuzione, più feroce di quella subita dai cristiani nell’epoca apostolica, deve provocare e scuotere tutti noi che a Milano, in Italia e in Occidente crediamo troppo tiepidamente e siamo poco coraggiosi nell’impegnare la vita seriamente sul Vangelo, pagando almeno quel minimo prezzo necessario per vivere il Battesimo con coerenza. La loro testimonianza rafforzi la nostra fede». 

I vescovi italiani in una loro nota denunciano che «un autentico Calvario accomuna i battezzati in Paesi come Iraq e Nigeria, dove sono marchiati per la loro fede e fatti oggetto di attacchi continui da parte di gruppi terroristici; scacciati dalle loro case ed esposti a minacce, vessazioni e violenze, conoscono l’umiliazione gratuita dell’emarginazione e dell’esilio fino all’uccisione. Le loro chiese sono profanate: antiche reliquie, statue della Madonna e dei Santi vengono distrutte da un integralismo che, in definitiva, nulla ha di autenticamente religioso. La presenza cristiana è in pericolo: rischia l’estinzione dagli stessi luoghi in cui è nata, a partire dalla Terra Santa. Per queste ragioni noi non possiamo tacere, in particolare di fronte alla nostra Europa, distratta e indifferente, cieca e muta davanti alle persecuzioni di cui oggi sono vittime centinaia di migliaia di cristiani».

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