In occasione dell’ultimo appuntamento de “I sabati di Nicodemo”, proposta che il Seminario per il terzo anno consecutivo rivolge ai giovani ambrosiani, il 9 aprile ospite della comunità di Venegono Inferiore sarà lo scrittore Alessandro D’Avenia. Dopo i vesperi alle 19 con la Comunità propedeutica e del Biennio teologico e la cena al sacco alle 19.45, l’autore di Bianca come il latte, rossa come il sangue dialogherà con i giovani sul tema della vocazione: l’incontro cade infatti nel mese che tradizionalmente la Chiesa dedica alla preghiera per le vocazioni.
Lo scrittore palermitano – che conosce bene il mondo dei ragazzi, dato che insegna Lettere in un liceo milanese – parlerà anche della sua esperienza personale. In particolare si soffermerà sul suo terzo romanzo, Ciò che inferno non è (Mondadori, 2014), dedicato al suo professore di religione, padre Pino Puglisi. Per i giovani di tutti i tempi, infatti, chi può rappresentare un esempio di vocazione più del sacerdote ucciso a Palermo dalla mafia nel 1993, che visse come Gesù fino a donare la vita per i fratelli? Nel libro di D’Avenia gli spunti su questo tema non mancano.
Insieme ai giovani e ai seminaristi lo scrittore (classe 1977) si soffermerà sulle tante domande senza risposta che abitano il cuore degli adolescenti; sugli incontri decisivi, quelli che ti fanno cambiare direzione e fare le scelte importanti della vita. Così è stato per D’Avenia e così è per Federico, il protagonista del romanzo. Non mancherà una riflessione sull’amore, tema che ai giovani sta molto a cuore. A un certo punto del libro Lucia, parlando del sentimento che prova per un ragazzo e che le sta sconvolgendo la vita, dice a don Pino: «L’amore è rivoluzione». Ma il sacerdote la corregge subito: «L’amore è rivelazione».
Grazie alle parole e alla testimonianza di padre Puglisi ciascun giovane potrà rileggere la propria vita e riconoscere, magari anche in mezzo alla polvere, «ciò che inferno non è».