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9 aprile

In Seminario D’Avenia parla di vocazione

Ospite dell’ultimo incontro de “I sabati di Nicodemo”, lo scrittore palermitano tratterà il tema ricordando padre Puglisi, il prete ucciso dalla mafia che fu suo insegnante di religione e a cui ha dedicato il romanzo «Ciò che inferno non è»

di Ylenia SPINELLI

1 Aprile 2016

In occasione dell’ultimo appuntamento de “I sabati di Nicodemo”, proposta che il Seminario per il terzo anno consecutivo rivolge ai giovani ambrosiani, il 9 aprile ospite della comunità di Venegono Inferiore sarà lo scrittore Alessandro D’Avenia. Dopo i vesperi alle 19 con la Comunità propedeutica e del Biennio teologico e la cena al sacco alle 19.45, l’autore di Bianca come il latte, rossa come il sangue dialogherà con i giovani sul tema della vocazione: l’incontro cade infatti nel mese che tradizionalmente la Chiesa dedica alla preghiera per le vocazioni.

Lo scrittore palermitano – che conosce bene il mondo dei ragazzi, dato che insegna Lettere in un liceo milanese – parlerà anche della sua esperienza personale. In particolare si soffermerà sul suo terzo romanzo, Ciò che inferno non è (Mondadori, 2014), dedicato al suo professore di religione, padre Pino Puglisi. Per i giovani di tutti i tempi, infatti, chi può rappresentare un esempio di vocazione più del sacerdote ucciso a Palermo dalla mafia nel 1993, che visse come Gesù fino a donare la vita per i fratelli? Nel libro di D’Avenia gli spunti su questo tema non mancano.

Insieme ai giovani e ai seminaristi lo scrittore (classe 1977) si soffermerà sulle tante domande senza risposta che abitano il cuore degli adolescenti; sugli incontri decisivi, quelli che ti fanno cambiare direzione e fare le scelte importanti della vita. Così è stato per D’Avenia e così è per Federico, il protagonista del romanzo. Non mancherà una riflessione sull’amore, tema che ai giovani sta molto a cuore. A un certo punto del libro Lucia, parlando del sentimento che prova per un ragazzo e che le sta sconvolgendo la vita, dice a don Pino: «L’amore è rivoluzione». Ma il sacerdote la corregge subito: «L’amore è rivelazione».

Grazie alle parole e alla testimonianza di padre Puglisi ciascun giovane potrà rileggere la propria vita e riconoscere, magari anche in mezzo alla polvere, «ciò che inferno non è».