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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Milano

«In Cristo si compie
il desiderio dell’uomo»

La riflessione del cardinale Scola dal titolo “Fame di mistero” ha inaugurato il ciclo di incontri quaresimali sul tema “Non di solo pane” al Centro missionario Pime di Milano

di Gerolamo FAZZINI

8 Marzo 2012

“Fame di mistero”: questo il titolo della riflessione con cui l’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha inaugurato ieri sera il ciclo di incontri quaresimali che il Centro missionario Pime di Milano ha promosso sul tema “Non di solo pane” nell’ambito del 50° della sua fondazione (lo slogan delle celebrazioni è “Contro la fame cambio la vita”). La folta partecipazione di pubblico ha creato un clima familiare e confermato i forti vincoli esistenti tra il Pime e il Cardinale, che ha ricordato l’amicizia con padre Giacomo Girardi, direttore del Centro negli anni Settanta e Ottanta, e con padre Augusto Gianola, missionario lecchese in Brasile.

Intensa la riflessione di Scola: la nostra è «un’epoca di travaglio profondo», segnata da un «cambiamento epocale», davanti al quale è sterile voltarsi nostalgici al passato. Ciononostante, «l’uomo post-moderno porta in cuore un immenso desiderio di felicità e libertà», a cui «non intende giustamente rinunciare». E a giudizio di Scola la Chiesa, purtroppo, viene spesso sentita come qualcosa che «tarpa la felicità dell’uomo e ne mortifica la libertà».

Oggi quindi i cristiani sono chiamati a testimoniare la «convenienza» dell’adesione a Gesù, vero Dio e vero uomo. Per il cristianesimo dev’essere anzi una «pretesa» quella «di porsi come il compimento dell’umano», in modo che «la fame di ogni uomo possa incontrare per grazia il dono del Pane vivente, Gesù, che sazia ogni fame». È proprio grazie a Cristo che il Mistero si è avvicinato all’uomo: vivendo la stessa logica di Gesù, entrato «in relazione con tutti gli elementi dell’umano e della vita quotidiana», anche il cristiano diventa solidale con ogni uomo e comunica a tutti l’esistenza del Pane che sazia ogni fame.

La testimonianza del cristiano, dunque, «è molto più del buon esempio», «è una modalità di conoscere la realtà, che si comunica all’altro». «Dio ha voluto aver bisogno degli uomini, e questo è la Chiesa – ha sottolineato l’Arcivescovo -. Al di là degli errori e delle mancanze (come per i casi di pedofilia), la Chiesa come tale è assistita dallo Spirito».

Pertanto la testimonianza cristiana «è tanto più necessaria oggi, in un contesto plurale, per mostrare cosa per noi cristiani è conveniente per l’intera società». Evitando due errori: «la riduzione intimistica» e «la tentazione fondamentalista». La testimonianza è tanto più credibile – come Benedetto XVI affermò al Convegno di Verona (2006) – quanto più giocata nella gioia, frutto della «fede nel Dio dal volto umano».

Per ulteriori approfondimenti: www.missionline.org