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Testimonianza

«In Brasile vogliamo gettare
semi di speranza e carità»

Don Ezio Borsani, “fidei donum” ambrosiano nel Maranhão: «Ogni gesto, anche piccolo, di carità è segno del Regno e dà modo di credere che un mondo nuovo è possibile affidandoci a Gesù e al Vangelo»

di Luisa BOVE

14 Luglio 2013
Don Ezio Borsani

«Il Brasile non è solo carnevale, campionati di calcio, spiagge e turismo». A dirlo è don Ezio Borsani, prete fidei donum dal 2008 a Barra Do Corda Ma, in una città del Maranhão.

E pensando alle manifestazioni di massa delle scorse settimane dice: «Le proteste che spontaneamente si sono risvegliate riempiendo le strade di migliaia di persone sono il segno che non basta andare allo stadio e ballare samba, le disuguaglianze crescono sempre più, la corruzione è un cancro inestirpabile, la politica dello Stato è populista e favorisce le grandi imprese lasciando depredare tutto senza offrire vere opportunità di sviluppo, chiudendo la bocca dei poveri con i regali (programmi sociali di sostegno alle famiglie povere) e offrendo servizi pessimi, con educazione e salute in cima alla lista dei disastri». E continua: «Noi siamo in un angolino insignificante del Brasile, in uno Stato tra i più poveri e siamo anche pochi come sacerdoti e laici, ma continuiamo nel cammino con fiducia, credendo in ogni piccolo seme gettato, credendo che ogni gesto anche piccolo di carità è segno del Regno e dà speranza, credendo che un mondo nuovo è possibile affidandoci a Gesù e al suo Vangelo».

Nella Diocesi di Grajaù ci sono 4 preti fidei donum, sparsi in parrocchie molto distanti e diverse tra loro. Oltre a don Ezio, c’è infatti don Marco Bassani, parroco nell’Alto Brasile e coordinatore diocesano, che si occupa anche della pastorale della Terra e di quella sociale. Poi c’è don Daniele Caspani, parroco di Dom Pedro e di São José dos Basílios, una parrocchia grande con comunità urbane e altre rurali all’interno.

Infine don Arturo Esposti, che da più di 20 anni vive nella città di Arame, ch’essa molto vasta tra zone urbane e rurali. «Qui a Barra do Corda con me c’è una famiglia di laici missionari, inviati dalla Diocesi di Milano come fidei donum per un periodo di due anni: Manuela e Fabio Panzeri, con la piccola Marta. Accompagnano la vita della nostra comunità, collaborando in particolare con la Pastorale sociale e familiare». Invece con don Daniele c’è Rossana Cataldi, anche lei missionaria laica della Diocesi ambrosiana.

Dopo la visita di Chiara e Massenzia, per agosto don Ezio attende Totò e Chiara, una coppia di fidanzati di Milano. «In coincidenza con l’arrivo in Brasile di papa Francesco, giungeranno anche due seminaristi di prima Teologia, Simone e Lorenzo, entrambi di 21 anni». La richiesta era arrivata direttamente dall’ufficio missionario «che ci ha chiesto se eravamo disponibili ad accoglierli nel periodo delle vacanze per vivere un’esperienza particolare visitando le missioni dove operano i fidei donum di Milano».

I due seminaristi, così come gli altri visitatori, spiega don Ezio, «ci accompagneranno nel nostro cammino quotidiano incontrando persone e comunità, vedendo luoghi e situazioni in cui svolgiamo il nostro lavoro pastorale, con un primo e veloce approccio alle problematiche della società in cui siamo inseriti».