Share

Testimonianza

Il sindaco Tognoli ricorda i primi anni Ottanta con Martini

Il 10 febbraio 1980 aveva accolto il nuovo Arcivescovo il giorno del suo ingresso a Milano e sabato sul sagrato del Duomo ne ha atteso la salma per rendergli omaggio

di Luisa BOVE

3 Settembre 2012

Il 10 febbraio 1980 a fianco del nuovo arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini – nel giorno del suo ingresso – c’era anche il sindaco di allora Carlo Tognoli, che ha guidato la città dal 1976 al 1986. Tanti  i ricordi di quegli anni “caldi di Milano”. «Il 1980 fu un anno orribile», assicura «con molti assassinii da parte dei terroristi e quello che io ricordo, con una comune commozione con il Cardinale, è quello di Tobagi, che era un mio amico, ma anche socialista e cattolico. Martini colse questo abbinamento e fu colpito da questo assassionio, di cui celebrò la messa funebre e disse parole straordinarie a ricordo di Tobagi, anche se non l’aveva conosciuto, ma del quale sapeva la levatura intellettuale di giornalista».

Tognoli ricorda un mese dopo la morte di un magistrato: «Guido Galli era stato ucciso in un corridoio della Statale e con Martini ci siano incrociati in quell’occasione tristissima. Il 1980 fu terribile come pure quelli successivi».  Qualche anno più tardi ci fu anche «il sequestro di un magistrato», nel corso del quale io ebbi un colloquio con l’Arcivescovo per chiedergli di far pubblicare su “Avvenire” un comunicato dei brigatisti perché gli altri giornali (a parte “L’Avanti”) si rifiutavano. Martini mi rispose che il quotidiano rispondeva alla Cei e non all’Arcivescovo di Milano, però capì lo spirito con cui glie lo chiedevo… Poi per fortuna quel magistrato venne liberato».

Tognoli non dimentica anche qualche episodio lieto che ha reso grande la città, come la visita di Giovanni Paolo II. «Sono stati i momenti più alti per Milano e per l’Arcivescovo», riconosce l’allora sindaco. «Ci furono due visite del Papa, una nel 1983 per il Congresso eucaristico e l’altra nel 1984 per il quarto centenario della morte di San Carlo, tra l’atro Martini si chiamava Carlo, come pure Wojtyla e anch’io. Sono state giornate importantissime, che hanno segnato la considerazione con cui la Curia romana guardava Martini, che non era stato mandato qui per caso o per allontanarlo da Roma come alcuni malignamente avevano detto all’inizio».

«L’ultimo ricordo per me importante di Martini», continua Tognoli, «fu quando venne creato Cardinale nel 1983. Anch’io partecipai al viaggio a Roma della delegazione milanese che salutava un grande Cardinale e un grande Arcivescovo».

E per rendergli omaggio, il sindaco Tognoli, sabato scorso ha atteso sul sagrato, insieme alle autorità l’arrivo della salma per l’ultimo saluto al Pastore di Milano.