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6 aprile

Il segreto della felicità
nella vita familiare

Nelle sette zone pastorali, Giornata di spiritualità per le famiglie dal titolo “Un amore oltre la zizzania”. Un’occasione per confrontarsi, riflettere e pregare insieme

di Francesca DOSSI e Alfonso COLZANI Responsabili diocesani del Servizio per la famiglia

26 Marzo 2014

Vale sempre la pena concedersi un momento di gentilezza, di curiosità reciproca, di riconciliazione. Così, domenica 6 aprile nelle sette Zone pastorali, le coppie potranno incontrarsi, parlare, confrontarsi con il Signore. Sono momenti oggi molto preziosi per tutti i matrimoni, più che una volta quando amori e rancori crescevano sotterranei, talmente confusi e ostinati che così doveva sembrare fossero da sempre. E si procedeva nella vita di coniugi spesso rassegnati, scontrosi, risentiti e i piccoli scontavano questi umori crescendo defilati, perplessi e un po’ confusi: ma che sarà mai questo amore «per sempre»?

Li senti anche oggi a scuola gli adolescenti, figli nostri, che danno parola ai loro sguardi sui genitori e, vi assicuro, ce n’è per tutti: non solo separati, divorziati (a questi siamo abituati e se non altro tranciano di netto, almeno per qualche anno, il sogno dei ragazzi), ma anche quelli che vivono ancora insieme sono spesso tratteggiati come tristi, spenti, senza più passione, tirano avanti, chissà se godono ancora del calore dei corpi (e in questo caso il sogno dei ragazzi sbiadisce lentamente, senza urli e strepiti, in una silenziosa esplosione…). Ma che ne è del matrimonio oggi? Che adulti siamo? Che desiderio di vita matrimoniale lasciamo ai nostri figli?

Eppure oggi siamo avveduti, consapevoli, non è più il matrimonio di una volta, ci aspettiamo tanto dall’amore, non siamo più facile preda della rassegnazione del silenzio, dell’incomprensione, della distanza, eppure qualcosa pare non funzioni comunque. Forse è proprio questo «chiedere troppo» che ci mette al muro? Siamo indotti oggi, in questo tempo così a misura di «individuo», a badare a noi, a pensare al nostro bene e al nostro futuro, a mettere al primo posto la riuscita personale; capita così che anche nella relazione di coppia ci perdiamo nei gorghi delle nostre pretese immaginando che l’altro/a a cui ci siamo legati per la vita debba garantirci la felicità, la pienezza della realizzazione personale…

Non è così invece, semplicemente perché così non può essere, nessuno regge al peso di garantire felicità assoluta all’altro/a, solo Lui l’unico Signore del cielo e della terra, delle cose visibili e invisibili, ci sa fare con tanto delicata questione! A patto però che gli facciamo posto nella nostra relazione, che impariamo insieme a rivolgerci a Lui, ad affidargli tutto di noi, incomprensioni, esitazioni, arbitri, avventatezze, insensibilità, i nostri errori insomma, naturali e specifici. Perché capita anche questo: nelle difficoltà inevitabili della vita procediamo imperterriti e, presi dal nostro delirio di onnipotenza, facciamo e soprattutto disfiamo tutto da soli… senza preoccuparci di approfondire la comunicazione, senza confronto con altri, senza una richiesta di aiuto, senza una preghiera, sicuri che tutto sia nelle nostre mani.

Ecco il punto, come se il percorso dell’amore fosse tutto e solo nostro, come se fossimo i primi e altri non ne sapessero nulla, come se il Signore fosse altrove. C’è invece nel matrimonio cristiano, un fuoco da curare e rinvigorire, c’è un dialogo profondo da custodire e rinsaldare, che poi si fa unione sacra dei corpi e nutrimento buono per tutta la famiglia. Perché l’aiuto più prezioso alla famiglia cristiana oggi è fornire occasioni per crescere nel legame di coppia alla luce della preghiera e dell’ascolto profondo tra gli sposi e alla luce della Parola di Dio. Se gli sposi sono felicemente coppia, se il legame è sufficientemente buono, caldo, profondo, se la felicità si assapora già nel quotidiano parlarsi, cercarsi, stringersi e incontrarsi, se c’è apertura giocosa l’uno per l’altra, l’amore viene fuori, si manifesta e, teologicamente parlando, il matrimonio mostra la sua indole sacramentale. I figli sono accuditi da subito, responsabilmente, la fede viene mostrata già prima e oltre le parole che poi la comunità trasmette, esplicita e conferma.

Il programma

«Un amore oltre la zizzania» è il titolo della Giornata di spiritualità per le famiglie ambrosiane organizzata dal Servizio per la famiglia. Si terrà domenica 6 aprile, dalle 9 alle 17, guidata da una coppia e da un prete in ogni Zona pastorale. «Il buon grano dell’amore tra gli sposi non si stanca di lievitare e rendere feconda la vita», si legge nel manifesto insieme al programma: ore 9, arrivo e accoglienza; ore 9.30 lectio di Mt 13,31-35 a cura del sacerdote, silenzio e riflessione personale, lectio a cura di una coppia, silenzio e meditazione personale; ore 12.30-14, pausa pranzo; ore 14-15.45 breve istruzione sulla «lectio del noi» e condivisione in coppia; ore 16, celebrazione eucaristica.
Le giornate si svolgeranno nei seguenti luoghi: Zona I, Milano, auditorium della parrocchia S. Maria di Caravaggio (via Brioschi 38); Zona II, Brunello, chiesa S. Maria Annunciata (via S. Maria); Zona III, Eupilio, padri barnabiti, Villa S. Antonio Maria Zaccaria (via S. Antonio 17); Zona IV, Saronno, Istituto Padre Monti (via Legnani 4); Zona V, Giussano, oratorio S. Giovanni Bosco (via Massimo D’Azeglio 32); Zona VI, San Donato Milanese, suore Figlie di Maria Ausiliatrice (via Sergnano 10); Zona VII, Sesto San Giovanni, salesiani Opere sociali don Bosco (viale Matteotti 425).
Iscrizioni: www.chiesadimilano.it/famiglia/iscrizione