Un’ostensione con i giovani e con le persone che soffrono. Così l’Arcivescovo Nosiglia vuole caratterizzare l’ostensione solenne che, dal 19 aprile al 24 giugno 2015, chiamerà nuovamente a raccolta il «popolo della Sindone», per vedere e pregare davanti a quell’Immagine che ricorda con tanta forza espressiva la Passione e la morte di Gesù Cristo.
Perché i giovani, perché i malati? L’ostensione del 2015 è stata concessa da Papa Francesco per la coincidenza con i 200 anni dalla nascita di san Giovanni Bosco, fondatore della famiglia salesiana: un «giubileo» che richiamerà a Torino da ogni parte del mondo i giovani (e i meno giovani) che hanno frequentato scuole, oratori e campi sportivi nel nome di don Bosco. Lo stesso Francesco sarà a Torino il 21 giugno: l’ha annunciato nell’udienza in piazza San Pietro il 5 novembre scorso. Per lui il viaggio sarà anche un «ritorno alle radici»: da Torino e dalle colline del Monferrato la famiglia Bergoglio partì, come tanti altri emigranti piemontesi, alla volta dell’Argentina.
Quanto ai malati, il collegamento con la Sindone è diretto: chi conosce la sofferenza, sul proprio corpo o nello spirito, chi vive accanto a persone ammalate sperimenta nel profondo il mistero del dolore; e anche per questo è tanto più aperto a «riconoscere» e cercare di alleviare la sofferenza altrui, per quanto possibile. L’attenzione al mondo della malattia porta alla ragione autentica, vera dell’ostensione: contemplare il Volto del Signore per uscire a «servire i fratelli». È il senso del motto che il Custode Nosiglia ha scelto per questa esposizione: «l’Amore più grande». Le parole di Gesù in Giovanni 15 ricordano che non c’è amore più grande di chi dà la vita. E dunque proprio per questo rendono manifesto l’amore di Dio per noi, che abbiamo ricevuto la vita di Dio in Cristo. Ma l’«amore più grande» ci invita, ci spinge a riconoscere il Signore nei fratelli – nei poveri, nei bisognosi, nei sofferenti.
L’ostensione della Sindone, celebrazione e pellegrinaggio religioso, spirituale, momento forte di vita della Chiesa, è anche una grande occasione per Torino e per il suo territorio: per farsi conoscere, proporre un’accoglienza che, negli ultimi anni, è cresciuta in quantità e qualità. Saranno soprattutto i giorni vicini a quelli della visita di Francesco a mostrare un «volto nuovo» di Torino, quando verranno migliaia di giovani per incontrare il Papa. Come nelle ostensioni più recenti (dal 1998 in poi) Torino e il Piemonte si sono mobilitati per organizzare l’ostensione. Nel Comitato organizzatore siedono, insieme alla diocesi, la Città, la Provincia di Torino, la Regione Piemonte, con le due fondazioni bancarie (San Paolo e CRT), i Salesiani e la Direzione regionale per i Beni artistici. La coincidenza con l’Expo di Milano dovrebbe favorire il flusso di visitatori anche su Torino.
Si vuole realizzare un’ostensione che garantisca a tutti la possibilità di vedere la Sindone e di conoscere meglio le realtà – ecclesiali e non solo – di Torino e del suo territorio. Per questo, come in passato, la visita alla Sindone è completamente gratuita, pur essendo obbligatoria la prenotazione (anch’essa gratuita). Si prenota esclusivamente via Internet, attraverso il sito ufficiale della Sindone, www.sindone.org. Durante i giorni lavorativi è attivo un servizio telefonico di informazione, al numero 011.5292550 (le tariffe dipendono dal proprio gestore telefonico).