«Appresa con tristezza la notizia della morte del cardinale Carlo Maria Martini dopo lunga infermità, vissuta con animo sereno e con fiducioso abbandono alla volontà del Signore, desidero esprimere a lei e all’intera comunità diocesana come pure ai familiari del compianto porporato la mia profonda partecipazione al loro dolore pensando con affetto a questo caro fratello che ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa»: così ha scritto Benedetto XVI nel telegramma inviato al cardinale Scola per la morte del cardinale Martini.
«Ricordo con gratitudine la sua intensa opera apostolica profusa quale zelante religioso figlio spirituale di sant’Ignazio, esperto docente, autorevole biblista e apprezzato rettore della Pontificia Universita’ Gregoriana e del Pontificio Istituto Biblico, E quindi come solerte e saggio arcivescovo di codesta Arcidiocesi Ambrosiana. Penso altresì al competente e fervido servizio da lui reso alla parola di Dio, aprendo sempre più alla comunità ecclesiale i tesori della Sacra scrittura, specialmente attraverso la promozione della Lectio divina».
A sua volta il cardinale Tarcisio Bertone ha inviato al cardinale Scola un telegramma in cui ha ricordato come il cardinale Martini fosse in «attento ascolto dell’uomo» e proponesse a tutti il primato della «vita spirituale».