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Milano

I sessant’anni di Telefono Amico

Dal 16 aprile una mostra all'Angelicum celebra il primo servizio di ascolto 24 ore su 24 voluto da padre Eligio e dai Frati Francescani. Dal 1964 a oggi oltre 10 milioni di chiamate

15 Aprile 2024
Padre Eligio in un'immagine dei primi anni di Telefono Amico

La prima finestra che padre Eligio spalancò sul mondo fu Telefono Amico. Un gruppo di giovani padri francescani diede il via a questa eroica iniziativa il 16 gennaio 1964 in un appartamento di Milano, in via Copernico 57, al primo piano. Lì c’era installato un telefono con cinque linee: 6882151.2.3.4.5. Lì c’erano dei volontari che, con amore e senza giudizio, accoglievano telefonate di persone in difficoltà cercando di donare ascolto e conforto. Lì, gratuitamente, 24 ore su 24, «l’uomo qualunque si metteva al servizio dell’uomo qualunque».

Tra solitudine e amore

L’apertura di Telefono Amico suscitò grande interesse nella popolazione e nei media. Numerosi i documenti in archivio di alto interesse scientifico dove sono contenuti gli appunti e le storie, scritte dai volontari che si sono susseguiti fino a oggi, di ogni persona che ha chiamato nel corso degli anni: una sorta di banca dell’amore, ma anche una dettagliata fotografia della solitudine e dei drammi che affliggono vite bisognose di Speranza.

Immutato lo spirito

Sono passati 60 anni dalla prima chiamata e, da allora, le telefonate ricevute e gestite da Telefono Amico – secondo le stime più recenti – sono diventate oltre 10 milioni. Il numero da comporre è cambiato, si sono rese necessarie sedi via via più grandi, si sono aggiunte più linee, l’organizzazione si è fatta più complessa e composta da più volontari e più consulenti esterni (medici, avvocati, assistenti sociali, ecc), si sono attraversati momenti difficilissimi, legati ai problemi geo-politici e ai conflitti internazionali che di decennio in decennio si sono perpetrati, mutando modalità e luoghi.

Ma non è cambiato lo spirito alla base di questo progetto enorme, basato sull’eroismo quotidiano di chi chiama e di chi ascolta, sul volontariato, sull’accettazione e su quello che padre Eligio definisce «il gesto più profondo e significativo che l’uomo possa compiere: il gesto della gratitudine».

Un racconto di speranza

La mostra «60 anni di Telefono Amico», allestita presso l’auditorium dell’Angelicum (piazza Sant’Angelo 2), è un racconto di speranza attraverso foto, oggetti, voci che ogni giorno e ogni notte, da 60 anni, chiedono aiuto, e voci che mai smettono di «ascoltare il mondo disperato e amare l’uomo solo».

La mostra viene inaugurata il 16 aprile e si conclude il 16 giugno. È visitabile, con ingresso libero, fino al 21 aprile tutti i giorni dalle 10 alle 19, dal 22 aprile dalle 16 alle 19 (vedi qui la locandina).