“Un’avventura bellissima” è il titolo dell’Assemblea degli oratori 2013 che si terrà sabato 16 novembre, dalle 9 alle 12.30, presso il Centro pastorale ambrosiano di Seveso (via San Carlo 2). Sarà anche l’occasione per festeggiare i 100 anni della Fom con tutti coloro che ancora oggi vivono l’esperienza dell’oratorio prolungando di giorno in giorno una storia già gloriosa.
Era il 7 novembre 1913 quando, alla presenza dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari, fu approvato lo statuto della Fom, poi pubblicato sul primo numero del foglio L’Eco degli Oratori il 4 gennaio 1914. Ora, a distanza di un secolo, l’Arcivescovo di Milano si ritrova ad essere testimone di un grande traguardo insieme ai protagonisti di una avventura che si rinnova nel tempo.
«Sarà l’occasione per riflettere sulla direzione e sul senso dell’oratorio oggi – dicono gli organizzatori -, o meglio, sulla missione e sul valore che gli oratori hanno “nel contesto dell’educazione alla vita buona del Vangelo”. E non partiamo da zero, ma dal patrimonio che abbiamo in comune e alla sua variegata ricchezza».
A fare da sfondo sarà anche la Nota della Cei Il laboratorio dei talenti, primo documento dei Vescovi italiani sull’oratorio, che rappresenta quindi un inedito singolare. Il testo, rivolto in particolare alle Diocesi che stanno avviando l’esperienza dell’oratorio, interpella in realtà anche quelle di più lunga tradizione oratoriana. «La narrazione dei protagonisti, che investono “sul campo” le loro energie e la loro passione educativa, aprirà al dialogo con il cardinale Angelo Scola che risponderà alle domande dei partecipanti e traccerà i tratti di un oratorio sempre più capace di coltivare nuovi “talenti” e proporre ai ragazzi l’incontro vivo con il Signore Gesù nella comunità cristiana».
All’Assemblea sono invitati i responsabili degli oratori e le persone che condividono con loro la corresponsabilità educativa. Dopo l’accoglienza, il cardinale Scola guiderà la preghiera, poi prenderà la parola don Samuele Marelli, direttore della Fom, quindi seguiranno diversi racconti da parte di un prete, educatore, adolescente, genitore e collaboratore adulto. Alle 10.45 interverrà l’Arcivescovo, poi la presentazione delle iniziative per il centenario della Fom, e le conclusioni affidate a mons. Pierantonio Tremolada, Vicario episcopale per l’Evangelizzazione e i sacramenti. Per partecipare è necessario iscriversi on line (www.chiesadimilano.it/pgfom) entro il 14 novembre.
La Fom e il mandato degli Arcivescovi
Il 7 novembre 1913 il beato cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari firmava il primo statuto della Fom in cui veniva costituita la «Federazione» con lo scopo di «coadiuvare l’opera dei singoli oratori per intensificarne l’azione e promuoverne gli interessi comuni». Da cento anni la Fom, pur modificando modalità e iniziative, è rimasta fedele al fine per cui è nata. La Federazione degli oratori sorgeva al culmine dell’azione pastorale del beato cardinale Ferrari, che aveva creduto al valore degli oratori chiedendo che «ogni parrocchia avesse il suo oratorio».
Da allora gli Arcivescovi di Milano, fedeli a una tradizione che risale a San Carlo Borromeo, hanno sempre sostenuto e promosso gli oratori come il «fiore all’occhiello» della loro diocesi, chiedendo alla Fom di porsi, nella sua funzione di coordinamento, al servizio del loro valore. Si pensi per esempio al beato cardinal Schuster che nel 1929 volle un nuovo statuto della Fom in cui sono richiamati ruoli e modalità di gestione dei singoli oratori e in cui si chiede di «coltivare il canto profano, la musica, l’arte drammatica, la ginnastica». Si pensi poi al «decalogo degli oratori» scritto di suo pugno e a mano dall’Arcivescovo Montini.
Il cardinale Martini ritenne che la Fom dovesse interfacciarsi in modo autorevole nei confronti delle «istituzioni pubbliche» e trasformò la «federazione» in «fondazione», firmando poi nel 2001 un nuovo statuto che incluse, fra gli organi istituzionali, anche l’«Assemblea degli oratori». Il cardinale Tettamanzi volle avviare il percorso «Oratorio oggi e domani» per disegnare il volto missionario dell’oratorio. Infine, l’Arcivescovo Angelo Scola, in diverse occasioni e anche nell’ultima Lettera pastorale, ha ribadito la sua «simpatia» per gli oratori, confermata ora dal suo intervento all’Assemblea della Fom. (M.P.)