«Habemus Papam!». Pochi istanti fa, alle 19.06, dal comignolo della Cappella Sistina, la fumata bianca che ha segnalato l’avvenuta elezione del 265° successore di Pietro, avvenuta al quinto scrutinio ad opera dei cardinali riuniti in Conclave. La fumata è stata accompagnata dal suono a festa delle campane di San Pietro ed è stata salutata dall’ovazione delle migliaia di fedeli accorsi in piazza. Pochi minuti dopo la fumata bianca a Milano in tutte le chiese hanno iniziato a suonare le campane. Le campane suonano anche in tutte le chiese della Lombardia.
Tra meno di un’ora, dalla Loggia delle Benedizioni, il cardinale Jean-Louis Tauran, protodiacono di Santa Romana Chiesa, renderà noto il nome del nuovo Papa con la tradizionale formula in latino: «Annuntio vobis gaudium magnum… Habemus Papam!». Subito dopo il Pontefice eletto si affaccerà per un saluto e per la sua prima benedizione Urbi et Orbi.
Che cosa sta avvenendo in questi minuti?
Dopo la bruciatura delle schede, il nuovo Pontefice si reca nella cosiddetta “Stanza delle lacrime” per indossare le vesti papali e torna nella Sistina, dove c’è una piccola cerimonia con una preghiera, la lettura di un passo del Vangelo legato al ministero petrino e un’altra preghiera. Segue l’atto di ossequio e di obbedienza dei cardinali.
Dopo l’atto di omaggio dei porporati, il Papa esce dalla Cappella Sistina per andare alla Loggia delle Benedizioni. Passa attraverso la Cappella Paolina e si raccoglie brevemente in preghiera davanti al Santissimo Sacramento. Poi riprende il cammino e si affaccia alla Loggia per la benedizione Urbi et Orbi, a cui è collegata l’indulgenza, come a Pasqua e a Natale.