Sirio 26-29 marzo 2024
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8 settembre

Fondo, investire su chi ha perso il lavoro

Alle 18, al Centro Congressi Cariplo di Milano, dibattito con la partecipazione, tra gli altri, del cardinale Scola, del ministro Martina, di Giuseppe Guzzetti (presidente della Fondazione Cariplo), di Fabio Vaccarono (amministratore delegato di Google Italia) e di Alessandro Rosina (sociologo e demografo dell’Università cattolica, tra i curatori del Rapporto Giovani). In serata on line un servizio

di Pino NARDI

28 Agosto 2014

La crisi continua a colpire duro, da quasi sei anni. I dati anche recenti della disoccupazione, non solo quella giovanile, fotografano una realtà che fatica a riprendersi. Un’economia che ancora non ha svoltato verso la ripersa. Di fronte a una situazione così difficile, la Chiesa ambrosiana continua ad essere in prima linea per cercare di dare risposte concrete.

Dal 2008 il Fondo famiglia-lavoro rappresenta infatti una strada per andare incontro ai bisogni di chi è rimasto indietro, di coloro che hanno perso il posto di lavoro, di famiglie che ne patiscono le conseguenze. Solo nell’ultimo anno e mezzo sono stati realizzati oltre 2 mila interventi per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro.

Eppure c’è ancora tanto da fare. A luglio è partita la nuova campagna promozionale con lo slogan «Un buon investimento ha un nome e una faccia», con risultati positivi di generosità da parte dei cittadini.

Ma un altro appuntamento la dice lunga sul grado di interesse da parte della Diocesi. Infatti lunedì 8 settembre, giornata di apertura del nuovo anno pastorale con il solenne Pontificale in Duomo, al pomeriggio alle ore 18 si terrà un grande momento di riflessione e dibattito sul tema «Investire su chi ha perso l’occupazione: l’esperienza del Fondo famiglia-lavoro».

È il contributo che la Chiesa ambrosiana vuole offrire al dibattito pubblico sui temi del rilancio dell’occupazione. Di tutto rispetto i nomi coinvolti nell’incontro: a partire dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano; Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole con delega all’Expo; Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo (in questi anni ha versato 2 milioni di euro al Fondo); Fabio Vaccarono, amministratore delegato di Google Italia; Alessandro Rosina, sociologo e demografo dell’Università cattolica, tra i curatori del Rapporto Giovani; mons. Luca Bressan, vicario episcopale della Diocesi; Luciano Gualzetti, segretario generale del Fondo famiglia-lavoro. Modererà Daniele Bellasio, social media editor de Il Sole 24 Ore. L’evento si svolgerà presso il Centro Congressi Cariplo, in via Romagnosi 8 a Milano. L’ingresso è libero, ma per motivi organizzativi è necessario iscriversi compilando il modulo on line (in alto a sinistra). Sono invitati tutti e in modo particolare i volontari dei centri di ascolto Caritas e dei distretti del Fondo famiglia-lavoro.

Sono diversi gli obiettivi di questo incontro. Innanzitutto raccontare come la Chiesa si pone davanti alla crisi: non solo un’emergenza, piuttosto un’occasione per interrogarsi sugli stili di vita e sul modello di società e di sviluppo.

Ma anche capire la crisi di fronte agli scenari internazionali e nazionali: il lavoro che manca, ma pure lavoratori che non si trovano; i giovani colpiti da precarietà, disoccupazione o inoccupazione crescenti; il ruolo della scuola da ripensare; le attese dei lavoratori di domani; i modelli economici per una crisi che penalizzi meno i più deboli.

Un’occasione per dare conto all’opinione pubblica di tutto il lavoro del Fondo – spesso nascosto ma efficace – a favore di chi ha perso l’occupazione, lanciando un nuovo appello a versare contributi anche piccoli per sostenere le iniziative del Fondo. Un’attività che si è potuta realizzare grazie al generoso impegno di centinaia di volontari su tutto il territorio diocesano.

Di fronte alla crisi è necessario che risposte concrete arrivino dalle istituzioni a partire dal governo e dagli enti locali, ma anche dal mondo produttivo, in una virtuosa alleanza per il lavoro, sottolineando il legame possibile tra solidarietà e impresa per investire su chi ha perso il posto.

Da parte sua il Fondo ha in cantiere nuove iniziative come la possibilità di formazione professionale specifica per i disoccupati aiutati dal Fondo per aziende bisognose di lavoratori dai profili specifici; oppure proposte di mutualità e una “zona Franca” occasione di lavoro per i detenuti.