Al Seminario di Venegono c’è grande fermento per organizzare al meglio la Festa dei Fiori di martedì 8 maggio, la prima a cui parteciperà il cardinale Angelo Scola.
Si tratta di un appuntamento importante per l’intera famiglia presbiterale diocesana che, come da tradizione, si stringe attorno ai suoi giovani virgulti, i 21 candidati al sacerdozio, che verranno ordinati in Duomo il prossimo 9 giugno.
A far festa con loro, insieme all’Arcivescovo, tante generazioni di preti ambrosiani che ricordano significativi anniversari di episcopato (come il 35° del cardinale Attilio Nicora e il 25° dei vescovi Marco Ferrari e Serafino Spreafico, ofm), ma anche di Messa. Tra questi l’Arcivescovo emerito, il cardinale Carlo Maria Martini, che festeggia 60 anni di sacerdozio, e il cardinale Francesco Coccopalmerio, che lo scorso febbraio, proprio nel 50° di ordinazione, è stato elevato alla porpora cardinalizia da Benedetto XVI. Sarà proprio Coccopalmerio, che è presidente del Pontificio Consiglio per i testi legislativi, a presiedere, insieme a Scola, la solenne concelebrazione eucaristica per la Festa dei Fiori, alle ore 11 nella Basilica del Seminario.
La giornata verrà inaugurata da una testimonianza scritta da don Franco Roggiani (che non potrà essere presente per motivi di salute) su monsignor Luigi Serenthà, rettore maggiore dei seminari milanesi dal 1983 al 1986. Un passaggio breve il suo, ma intensissimo, di larghi orizzonti. Come può testimoniare don Roggiani, che lo ha conosciuto personalmente e che lo scorso 28 settembre, nell’omelia in occasione del 25° anniversario di morte di Serenthà, ha detto ai seminaristi: «Per voi don Luigi fa parte della storia, mentre per quanto mi riguarda fa parte della mia vita, del mio pensare, del mio modo di sentire le cose, il mondo e le persone».
La festa avrà il suo momento clou in quadriportico, con la presentazione dei candidati al sacerdozio, all’insegna del motto «Risplenda la vostra luce davanti agli uomini», tratto dal Vangelo di Matteo. La loro missione sarà infatti quella di rischiarare, con l’aiuto del Signore, l’oscurità del mondo, avvolto dal dubbio e dalla paura. Un impegno che i futuri preti novelli hanno voluto riassumere in un’immagine, quella del dipinto «La notte stellata» di Van Gogh, che fa da sfondo al «tableu» con tutti i loro volti. Ognuno racconta un vissuto ed una storia personale, fatta di anni di studio, di lavoro, di progetti per il futuro, fino alla chiamata in Seminario e alla decisione di dedicarsi totalmente a Gesù e alla sua Chiesa.
La Diocesi confida in loro e li aspetta quali nuovi «fiori», capaci di portare parole di speranza e luce nella vita delle varie comunità. Per questo motivo martedì non solo si farà festa, ma si pregherà anche per loro.
Durante tutta la mattinata sarà esposta nel quadriportico di Teologia una mostra di opere realizzate con il cesello, raffiguranti diverse rappresentazioni della Sacra Famiglia, per ricordare l’anno dedicato alla riflessione sulla famiglia e l’imminente Incontro Mondiale a Milano, che vedrà la partecipazione del Santo Padre.