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APPROFONDIMENTI/25

Famiglia e fede, un legame forte

Il convegno di Cernobbio spunto per approfondire il tema della vita familiare

di Luca BRESSAN Vicario episcopale

8 Aprile 2013

Si tiene in questi giorni a Cernobbio “Family at Work” un convegno molto articolato, distribuito su tre giornate, che intende ridare fiato al tema della famiglia, all’importanza sociale e culturale di questa istituzione, ponendosi in scia diretta con l’evento dell’Incontro Mondiale delle Famiglie, organizzato dalla nostra Diocesi lo scorso anno.

Un tema simile è una ghiotta occasione per tornare a interrogarci, dentro le nostre comunità cristiane, su cosa ne è del Family un anno dopo, sugli influssi e le trasformazioni che questo evento ha saputo generare nel nostro modo di vivere la famiglia all’interno dell’esperienza di fede e della vita ecclesiale.

«I giorni del VII Incontro mondiale delle Famiglie – ci ha ricordato il cardinale Scola nella lettera pastorale – hanno fatto risplendere la bellezza della vita familiare che la grazia del matrimonio rende possibile, nella fedeltà, nella fecondità, nel senso di responsabilità per l’educazione dei figli e per la costruzione di una società del volto umano».

E ha approfondito la sua riflessione, mostrandoci il legame tra la vita famigliare e l’esperienza di fede: «La famiglia è la prima scuola della fede: per gli sposi, anzitutto, chiamati a sostenersi vicendevolmente nell’affascinante strada della santità; per i figli generati alla vita dall’amore del padre e della madre e dalla loro testimonianza introdotti al suo significato ed educati a vivere la passione per tutta la realtà; per i nonni testimoni della fecondità della storia delle generazioni».

Il Cardinale ci illustra poi due luoghi attorno ai quali è utile fare una verifica del modo con cui la nostra vita ecclesiale accoglie, ascolta, nutre e si lascia nutrire dall’esperienza della vita famigliare. Il primo luogo è il cammino di educazione alla fede dei figli. «Il coinvolgimento dei genitori negli itinerari di iniziazione cristiana – afferma il Cardinale – è un dovere che si rivela prezioso, perché il giogo del Signore è soave e il suo peso leggero (cfr Mt 11, 30): proprio la responsabilità della fede dei figli e della loro introduzione alla vita cristiana può essere occasione di rinascita della propria». In questo periodo pasquale popolato dalla celebrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, una verifica su questo coinvolgimento non può che farci bene.

Il secondo luogo di incontro tra vita ecclesiale e vita famigliare è l’attenzione ai momenti di sofferenza e di difficoltà. «In molti modi la comunità cristiana si mostra attenta alla storia concreta di molte famiglie segnate da difficoltà, da incomprensioni e da divisioni, da legami abbandonati e costruiti con altri, con tutti i dolorosi contraccolpi che essi provocano soprattutto sui più piccoli e sui più deboli: la Chiesa testimonia che Dio è vicino a tutti, in particolare a chi ha il cuore ferito e, attraverso le tante forme di accoglienza e di coinvolgimento suggerite dalla carità, invita tutti a sentirsi a casa nella Chiesa, al di là di ogni pretesa e pregiudizio». Anche in questo caso le parole del Cardinale ci forniscono un’utile occasione di verifica e di crescita della nostra azione pastorale.

da Avvenire, 06/04/2013