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30 maggio

Educazione e carità, Gaggiano conta sui laici

Nella celebrazione presieduta dall’Arcivescovo la dedicazione della chiesa e dell’altare nella parrocchia di Vigano Certosino, che fa parte della Comunità pastorale «Maria Regina della Pace». «Forte interesse per la vita parrocchiale», rileva il responsabile don Fizzotti

di Cristina CONTI

24 Maggio 2015

Sabato 30 maggio il cardinale Angelo Scola sarà a Gaggiano. Alle 17 celebrerà la Messa nella chiesa dei Santi Eugenio e Maria in Vigano Certosino (via Certosa, 5). Abbiamo chiesto a don Piercarlo Fizzotti, responsabile della Comunità pastorale «Maria Regina della Pace», di cui la parrocchia fa parte, quali sono le caratteristiche di questo territorio.

Qual è l’occasione della visita dell’Arcivescovo?
La dedicazione della chiesa e dell’altare della chiesa dei Santi Eugenio e Maria di Vigano Certosino. Questo invito nasce dal desiderio di dare dignità alla chiesa, che non era mai stata dedicata. Oggi questa celebrazione per noi è particolarmente importante perché dal 4 novembre 2014 è iniziato il cammino della Comunità pastorale che comprende, oltre a questa, anche le parrocchie di Santo Spirito in Gaggiano, la più centrale, Santi Andrea e Rocco in Fagnano sul Naviglio e San Vito.

Come vi siete preparati a questo momento?
La preparazione è stata remota. Nel periodo più recente abbiamo pensato di coinvolgere i laici e abbiamo organizzato alcuni incontri con il teologo e biblista Luca Moscatelli sulla «Chiesa in uscita», a partire dalla Evangelii Gaudium di papa Francesco e dalla Nota pastorale sulla Comunità educante del cardinale Scola. Al giovedì abbiamo organizzato una catechesi che ha avuto come tema il significato della dedicazione della chiesa e dell’altare e abbiamo celebrato una Messa per far rivivere il rapporto con i pastori che hanno guidato la comunità in questi anni.

La crisi economica si è sentita molto da voi?
Sì. Una delle più forti preoccupazioni a Gaggiano è proprio questa, soprattutto la disoccupazione che ne deriva. Vigano, infatti, era un’area industriale che negli ultimi anni ha risentito molto della cattiva congiuntura. Il Centro d’ascolto è aperto tre giorni a settimana con banchi alimentari. Il gruppo Caritas, inoltre, dà accoglienza in vere e proprie case, alle persone che si trovano in maggiore difficoltà. Qualche mese fa, inoltre, è partita l’iniziativa «Adotta una famiglia», che prevede l’impegno di donare 20-30 euro al mese per chi ha bisogno.

Quali le altre priorità?
Sicuramente il problema giovanile. Anche da noi, come altrove, si tratta di una fascia d’età che deve essere seguita in modo particolare. Abbiamo due oratori, uno a Vigano e l’altro a Gaggiano con un sacerdote che se ne occupa insieme a un bel gruppo di laici. Il top della presenza è sicuramente il periodo estivo. L’elemento positivo è che nel nostro territorio la Chiesa è molto sentita. Con l’elezione del Consiglio pastorale, per esempio, abbiamo avuto 71 candidati e ben 1.357 votanti: c’è dunque un forte interesse verso la vita parrocchiale. L’altro tema importante è quello delle nuove povertà.

Immigrati: sono molti?
Sì. Si contano 400 persone che vivono qui senza avere la residenza. Le nazionalità più presenti sono pakistani, marocchini e tunisini.

Anziani. Com’è la situazione?
Abbiamo un Centro comunale, in cui ogni mese celebriamo la Messa. A Natale e a Pasqua, invece, i bambini vanno a portare un dono e a fare gli auguri la domenica che precede la festa: è un momento molto bello di incontro con situazioni di povertà.

Quali sono le altre attività parrocchiali?
La generosità anima molte delle nostre iniziative. Oltre al Centro di ascolto è molto viva anche la missione verso terre lontane. Soprattutto a Vigano hanno lavorato in parrocchia preti che hanno vissuto lì. Ci sono gruppi e associazioni, come la “Freccia Azzurra”, società sportiva dell’oratorio, che ha circa 400 iscritti per calcio e volley e che quest’anno festeggia il settantesimo anniversario. C’è il gruppo “Chioccola” che da dieci anni riunisce giovani che si mettono a disposizione delle famiglie di ragazzi disabili. L’Unitalsi, che si incontra mensilmente. A Fagnano, infine, c’è un piccolo distaccamento della Sacra Famiglia di Cesano Boscone in una struttura di proprietà della parrocchia e del Comune».