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APPROFONDIMENTI/15

Ecumenismo di popolo,
sfida per ogni comunità

A conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani un invito a fare del dialogo con le religioni il banco di prova della nostra capacità di abitare il mondo

di monsignor Luca BRESSAN Vicario episcopale

27 Gennaio 2014

«In dialogo con tutti». La Lettera pastorale ci invita a fare dell’ecumenismo e del dialogo con le religioni il banco di prova della nostra capacità di abitare il mondo, di ascoltarlo, di condividere le sfide e di costruire assieme il futuro. Queste parole assumono un forte rilievo, a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

Il tema scelto quest’anno è particolarmente efficace nelle immagini che ci presenta, prese dal pensiero di San Paolo (1Cor 1, 1-17): «Cristo non può essere diviso!»; «Per non rendere inutile la morte di Cristo in croce». La ricerca e la fatica del cammino verso l’unità che ci sono chiesti non sono motivati da motivi utilitaristici (far funzionare meglio l’evangelizzazione e la missione), ma da ragioni teologiche che toccano la nostra identità cristiana nelle sue fondamenta: le divisioni tra noi cristiani non soltanto rendono meno efficace il nostro lavoro di annuncio e di trasmissione della fede, ma – molto più profondamente – intaccano e annullano la forza della nostra testimonianza. Con le nostre divisioni mostriamo che l’amore di Cristo dalla croce per noi non è poi così forte ed efficace, se non è capace di riconciliare e di dare unità a coloro che lo testimoniano!

Si comprende meglio, dopo aver vissuto questa Settimana di preghiera, le ragioni profonde di quell’ecumenismo di popolo che il nostro Arcivescovo ci ha dato come obiettivo, e che lo ha spinto a potenziare il Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo. Occorre anche dire che i segnali che ci vengono dalle Zone pastorali e dai Decanati rivelano un popolo, un corpo ecclesiale che su questo tema dell’unità dei cristiani sta vivendo trasformazioni sensibili. Se, da un lato, il tema sembra meno vivo e meno presente nel dibattito interno alle parrocchie rispetto a qualche anno fa, d’altro lato è giusto segnalare che invece si moltiplicano le occasioni concrete di incontro e di dialogo tra le diverse confessioni cristiane, motivate anche dalla maggiore presenza di cristiani di altre Chiese nei nostri territori. Un ecumenismo meno elaborato intellettualmente, più vissuto e animato nel quotidiano della vita delle nostre comunità: sembra questa la fotografia del presente. Si comprende allora l’impegno perché la provocazione che ci viene dal vissuto venga assunta dalle nostre comunità a un livello di riflessione e di impegno ecclesiale più esplicito: è questo il senso dell’ecumenismo di popolo chiestoci dal Cardinale.

Un ulteriore esempio di questo ecumenismo lo vedremo tra pochi giorni, quando il Cardinale si recherà a Costantinopoli, invitato dal Patriarca Bartolomeo I, per continuare quel dialogo e quella preghiera iniziata lo scorso anno a Milano. Tutti uniti dalla convinzione che ogni gesto nostro di ricerca dell’unità dà maggiore forza al messaggio dell’amore di Dio per noi, trasmesso dalla croce di Gesù, come San Paolo continua a ricordarci. 

Da Avvenire, 25/01/14

In formato cartaceo
e in ebook

La Lettera pastorale del cardinale Angelo Scola Il campo è il mondo. Vie da percorrere incontro all’umano è pubblicata dal Centro Ambrosiano (72 pagine - euro 2.50; ebook euro 1.49) ed è disponibile in tutte le librerie.