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Milano

«Donne con bambini alla Centrale.
Serve un piano coordinato»

L'appello di Caritas Ambrosiana, in contatto continuo col Comune per trovare una soluzione per i duecento profughi siriani che bivaccano nello scalo ferroviario in attesa di proseguire per il Nord Europa

17 Ottobre 2013

Si aggrava ogni giorno di più l’emergenza profughi alla Stazione Centrale di Milano. Secondo Caritas Ambrosiana sarebbero già 200 i siriani che bivaccano nello scalo ferroviario in attesa di proseguire il viaggio nelle città del Nord Europa. Tra loro anche molte famiglie, donne e bambini. Non hanno documenti e non hanno generi di prima necessità.

Per dare loro un primo soccorso Caritas Ambrosiana ha messo a diposizione le docce del Rifugio che si trova sotto la Centrale e ha distribuito kit sanitari. Ma il centro, che offre in totale 60 posti, è già occupato e non può essere utilizzato per questa emergenza. «Abbiamo avviato un censimento tra nostre strutture per verificare le disponibilità almeno per i casi più urgenti. Ma serve un coordinamento», spiega il direttore di Caritas Ambrosiana don Roberto Davanzo, costantemente in contatto con gli operatori impegnati sul campo. Proprio per pianificare un possibile intervento, in queste ore i colloqui sono continui tra i vertici di Caritas Ambrosiana e gli assessori alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, e alla Sicurezza, Marco Granelli.

«La situazione è molto complessa – ammette don Davanzo -. Queste persone, in gran parte, vogliono raggiungere parenti e amici sparsi in Europa e quindi non hanno alcun interesse a chiedere aiuto e protezione nel nostro Paese, perché sanno che, se dovessero presentare domanda di asilo da noi, in virtù degli accordi di Dublino sui rifugiati politici, qualora fossero intercettate fuori dai confini italiani, verrebbero rimandate indietro. Questo nodo però non dipende da noi, né dal Comune di Milano».

Secondo la Caritas, fra le persone che bivaccano in Centrale ci sarebbero molte mamme con neonati. I profughi aspettano solo la prima occasione buona per passere il confine. La malavita ha già fiutato l’affare e offre passaggi in auto a caro prezzo. Dalle informazioni raccolte ci sarebbe già un tariffario: 700 euro per Monaco, 850 per Berlino. Viaggi che spesso non giungono a destinazione. Nei giorni scorsi tre famiglie sono state intercettate in Austria e riaccompagnate in Italia. A Bolzano i volontari che le avevano prese in carico hanno perso le loro tracce.