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Ricordo

Don Carnevali, il nostro grazie riconoscente

Il coronavirus ha fatto un'altra vittima: don Franco Carnevali, 68 anni. Originario di Legnano, giovane prete a San Nicolò a Lecco, assistente dell'Ac ambrosiana, prevosto a Gallarate e vicario episcopale per la Zona VI, attualmente parroco a Monza

di Silvia LandraPresidente Azione cattolica ambrosiana

23 Marzo 2020
Monsignor Franco Carnevali

Caro amico don Franco,

ho appena saputo della tua morte e sto ancora facendo fatica a contenere le lacrime. La bellezza dei ricordi invade in modo tumultuoso il cervello, tanta amicizia condivisa che rivivo in molti momenti indimenticabili e soprattutto quel fiume di gratitudine che ti dobbiamo in centinaia per averci aiutato a crescere. Tante volte mi dicevi: “Dai Silvia, scrivi qualcosa che ti viene veloce”, ma adesso scrivere di te non è facile.

Sono tanti i contesti e le comunità che ti hanno conosciuto e apprezzato e che ora ti piangono. Uno di questi è l’Azione Cattolica ambrosiana, alla quale ti sei dedicato anima e corpo, come facevi in tutte le cose: per due trienni assistente del Settore Giovani (dal 1992 al 1998, quando io ho avuto la fortuna di essere vicepresidente giovani con te, con Mario e con Francesco) e poi assistente adulti e unitario, per un periodo anche dell’ACR. E’ indescrivibile la passione che ci hai messo nell’evento di Leccogiovani 92, perché l’AC della Diocesi si trovava per tre giorni a convegno proprio nella terra dove tu per molti anni eri stato coadiutore.

Conoscevi tutti, ci spronavi davanti ad ogni difficoltà, tiravi fuori sempre il meglio di noi. Un lavoro indefesso per sostenere la Pastorale Giovanile della diocesi, centinaia di frequentatissime scuole per educatori e responsabili, i lavori del Sinodo quarantasettesimo sulle tante tematiche su cui eravamo in prima linea: la risposta giovane sempre pronta ai fatti del nostro tempo, tante discussioni fino a notte fonda sul volto della Chiesa del Concilio.

Tanta promozione associativa, tu sempre al nostro fianco a dire quanto era bello e forte ciò che facevamo, lavori di scrittura dei programmi, degli articoli, delle lettere, degli itinerari formativi, anche con la collaborazione nelle commissioni nazionali del Settore Giovani di AC per la “sussidiazione” dei nuovi catechismi della CEI.

Un numero di settimane formative a santa Caterina Valfurva da guinness e in essa centinaia di giovani, di educatori, di responsabili, di studenti, di lavoratori, di giovani pronti all’età adulta che tu hai ascoltato, incoraggiato, accompagnato. Ma poi anche la tua attrazione per i due tiri al pallone, le chiacchierate, le discussioni accese, i momenti di svago, lunghi viaggi in auto, le grandi risate.

Ecco, ora mi trovo ad esprimerti in modo ufficiale la gratitudine a nome della bella associazione che ancora rappresento e insieme, da amica, a vivere con il Signore un dialogo schietto fatto di tanti sentimenti contrastanti e tante domande.

Abbiamo pregato per la tua guarigione, ma ora ti sappiamo felice nell’abbraccio del Padre, in dialogo con Eugenio Zucchetti, con Maria Dutto, e con le centinaia di soci di AC in cielo e di tanti uomini e donne che hai conosciuto, aiutato, amato.

Ti avremmo voluto ancora qui e nello stesso tempo riconosciamo nella fede che hai fatto il grande passo.

Siamo vicini con tanto affetto ai tuoi familiari, ai nipoti di cui sei orgoglioso, alla mamma e al papà che ora torni ad incontrare nella misteriosa gloria infinita di Dio.

Ora, intercedi per noi che stiamo facendo fatica.