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Paderno Dugnano

“Don Bosco”, da trent’anni
attenta all’educazione della persona

La preside Gianna Salati presenta la scuola il cui anniversario culmina con la visita del cardinale Scola

di Alberto MANZONI

12 Gennaio 2014

«Ogni alunno che ci è affidato è unico e irripetibile in quanto persona – in particolare che sta crescendo – e come tale va aiutato a crescere, ma anche custodito, perché dono di Dio al mondo»: Gianna Salati, preside della scuola cattolica “Don Bosco” di Paderno Dugnano da circa quattro mesi, presenta anzitutto quello che di più importante c’è all’interno dell’istituto, ossia i ragazzi e le ragazze che lo frequentano.

La scuola, ospitata in uno stabile della parrocchia Santi Nazaro e Celso in via Grandi 24 (ex oratorio femminile), venne fondata il 1° luglio 1982 come cooperativa di genitori con il sostegno dei responsabili ecclesiali di allora, il vicario episcopale di zona monsignor Claudio Livetti e il parroco di Dugnano don Giovanni Invernizzi; presidente da allora è Giulio Asti. Dopo un primo periodo con una preside laica, a dirigere la scuola vennero chiamate le Figlie di Maria Ausiliatrice, presenti fino a metà del 2011.

Lo scorso anno il consiglio di amministrazione ha deciso un nuovo cambio al vertice dell’istituto, che comprende la scuola primaria e la secondaria di primo grado, chiamando appunto la professoressa Salati, docente di ruolo di Religione cattolica nella secondaria di secondo grado e ora in aspettativa proprio per ricoprire il ruolo di preside della “Don Bosco” su richiesta del Servizio diocesano di Pastorale scolastica.

«La scuola è passata attraverso qualche difficoltà, che peraltro ha contribuito a irrobustire le motivazioni tra gli insegnanti sul loro essere docenti in una scuola cattolica, dove il nucleo è la relazione docente-discente, nell’ambito del processo di insegnamento/apprendimento – dice ancora la dirigente -. Avere un corpo docenti giovane e ben preparato è un nostro punto di forza, perché permette di instaurare relazioni vere, spontanee, senza mai perdere di vista l’obiettivo di ogni scuola, cioè il successo formativo. È un’attenzione che alla “Don Bosco” non è puramente scolastica, ma anche nei confronti di tutta la persona».

I valori cristiani e umani sono accompagnati da una ricerca costante della professionalità degli operatori e della qualità dell’offerta: «La nostra scuola si caratterizza, oltre che per l’ispirazione salesiana, per aver migliorato l’offerta formativa attraverso l’implementazione dell’apprendimento della lingua inglese con insegnante madrelingua, l’apprendimento e l’uso delle nuove tecnologie e il progetto ambiente, che vuol far prendere consapevolezza che, oltre a coltivare, è necessario anche custodire tutto il creato».

Anche durante il recente “Open day” la preside ha sottolineato ai genitori che in questo istituto c’è «l’alunno come “persona” al centro di un percorso scolastico, nella prospettiva educativa del personalismo cattolico, per la quale possiamo dire: Grazie a Dio io sono io, creatura con una ratio e, pertanto, capace di misura, cioè di prendersi cura dell’altro. Ora, a conclusione delle celebrazioni per i trent’anni di attività – conclude la professoressa Salati -, siamo lieti di avere fra noi l’Arcivescovo, segno straordinario di una vicinanza ordinaria che la Chiesa locale ha sempre avuto nei confronti di questa realtà educativa».