“E se qualcuno mi vede? Dalla vergogna al pudore” è il tema dei tre incontri di cultura e spiritualità in programma, come è ormai tradizione, al Seminario di San Pietro Martire a Seveso il 9, il 16 e il 23 febbraio (alle 21).
L’iniziativa è proposta dal Seminario per aiutare a interpretare l’attuale stagione giovanile: la riflessione può offrire infatti l’occasione per un approfondimento, insieme culturale e spirituale, capace di risvegliare il desiderio di una risposta sincera e generosa all’appello del Vangelo.
Molti i temi trattati negli anni passati (le relazioni si trovano nei Quaderni del Seminario): 2003, Il desiderio; 2004, Il dono; 2005, La felicità; 2006, L’amicizia; 2007, La paura; 2008, L’ascolto; 2009, La menzogna; 2010, Il gioco; 2011, La colpa. L’anno scorso, in particolare, ci si è domandati come interpretare ciò che abitualmente chiamiamo “voce della coscienza” e che tradizionalmente descriviamo con l’immagine del “grillo parlante” immortalata da Collodi nel suo Pinocchio.
Il tema di quest’anno è in parte simile: capita infatti di provare un senso di disagio e di imbarazzo, non attribuibile a una colpa o alla sua percezione interiore, ma che pure ha a che fare con una difficile accettazione di sé, del giudizio espresso dagli altri, se non addirittura da Dio. Per quanto risulti una situazione antipatica, la vergogna può aiutarci a comprendere sia eventuali cammini di maturazione per abbandonare consuetudini sbagliate, sia forme più corrette per coltivare una giusta considerazione di sé.