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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Da 40 anni il Coe invia volontari A SERVIZIO DEI POVERI CON LA PROFESSIONE

9 Ottobre 2007

di Luisa Bove

Da 40 anni anche il Centro orientamento educativo (Coe) di Barzio (Lc) invia laici in missione. Finora sono circa 300 i volontari (giovani, coppie, adulti e pensionati) partiti per realizzare i progetti avviati dal Coe. «Abbiamo sempre inteso la missione come promozione globale della persona – dice Rosella Scandella, presidente dell’associazione fondata da don Francesco Pedretti -. Per noi partire significa mettere al servizio della gente la nostra professione (medico, infermiere, insegnante, falegname…). Non svolgiamo un servizio di pastorale, anche se riteniamo che il nostro lavoro sia comunque di evangelizzazione, perché riguarda la promozione di tutto l’uomo: salute, istruzione, lavoro…».

Quando i primi volontari sono partiti per il Camerun, subito dopo il Concilio Vaticano II, si sono occupati della promozione della donna e dell’insegnamento ai bambini. Oggi sono una trentina i missionari del Coe impegnati in diversi Paesi di Africa (Camerun, Congo, Zaire, Zambia), America Latina (Colombia) e Asia (Bangladesh, Papua Nuova Guinea). «Rispetto alla diocesi non c’è un legame strettissimo – spiega Scandella -, anche se ci sentiamo inviati dalla Chiesa locale e ci teniamo che i nostri volontari ricevano il mandato dall’Arcivescovo durante la Veglia missionaria».

Chi desidera partire in missione con il Coe deve prepararsi: la proposta per tutti è un cammino annuale nei week-end e una settimana residenziale a Barzio. «Diamo per scontata la competenza professionale ed eventualmente la lingua – spiega la presidente -, ma il percorso di formazione prevede anche la conoscenza del nostro organismo, l’approfondimento delle motivazioni e la scelta del Paese di destinazione, insieme allo studio della lingua e della cultura».

Il Coe non ha una sua spiritualità, ma i volontari devono condividere i valori cristiani. In particolare l’associazione insiste sullo stile di gratuità («non si parte missionari per far carriera o per arricchirsi»), sul servizio («non andiamo per comandare o farci servire») e sulla condivisione («della vita quotidiana e dei valori fondamentali»).