Ventotto interventi, che hanno fatto arrivare a 161 le relazioni totali in Aula, durante tutte le Congregazioni di questi giorni. Sono i “numeri” dell’ultima Congregazione generale del Collegio cardinalizio, la decima, di cui ha riferito padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, nel briefing di oggi.
Erano presenti 152 cardinali, quando all’inizio sono stati sorteggiati i nuovi membri della Congregazione particolare, che devono alternarsi ogni tre giorni e che quindi rimangono in carica anche durante il Conclave: il cardinale Naguib per l’Ordine dei vescovi, il cardinale Ouellet per l’Ordine dei presbiteri e il cardinale Monterisi per l’Ordine dei diaconi. «Qualora il Conclave dovesse durare di più, dovrebbero essere sorteggiati altri tre cardinali», ha ricordato il portavoce vaticano.
Tra i temi degli interventi dell’ultima Congregazione anche la questione dello Ior, con una «breve relazione» tenuta dal cardinale Bertone in qualità di presidente della Commissione cardinalizia di sorveglianza, «sulla natura dello Ior e sul procedimento di inserimento nel sistema internazionale dei controlli Moneyval». Anche nella Congregazione di oggi, il tema più ricorrente degli interventi ha riguardato «il profilo e le attese» nei confronti del nuovo Papa.
Il giuramento degli addetti
Circa 90 persone oggi pomeriggio pronunceranno il giuramento degli addetti al Conclave, previsto dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis al n. 48. Il giuramento avverrà nella Cappella Paolina alle 17.30 e sarà presieduto dal cardinale camerlengo.
Tra le figure fondamentali dei “giurandi”, il segretario del Collegio cardinalizio, che non è un porporato e assiste i cardinali nel corso del Conclave; il maestro delle Cerimonie e i cerimonieri; i religiosi e le religiose addetti alla sagrestia del Conclave, la sagrestia papale. Poi ci sono ancora i religiosi per le confessioni, i medici e gli infermieri, il personale di servizio della mensa e delle pulizia in Santa Marta, i servizi tecnici, gli autisti del pulmino con cui i cardinali si spostano da Santa Marta al Palazzo apostolico, gli addetti alla sorveglianza della Guardia Svizzera e della Gendarmeria. «Insomma, tutta una serie di figure che aiutano e collaborano all‘interno della Sistina e quindi devono fare giuramento di riservatezza», come previsto dalla Costituzione di Giovanni Paolo II, ha sintetizzato il portavoce vaticano.