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Anniversario

«Con don Luigi veniva voglia di essere cristiani»

A 25 anni dalla scomparsa un ricordo di monsignor Serenthà, Rettore del Seminario e apprezzato collaboratore del cardinale Martini. Il 27 settembre convegno Ac, il 28 messa a Venegono

Valentina SONCINI Presidente Azione Cattolica ambrosiana

25 Settembre 2011

Il 28 settembre di 25 anni fa, nella Giornata del Seminario a lui molto caro, si spegneva dopo breve malattia monsignor Luigi Serenthà. Lasciava un grande vuoto nel cuore non solo dei suoi cari, ma di bambini, giovani e adulti, preti e laici, amici e collaboratori. Fu una grande perdita innanzitutto per l’arcivescovo Carlo Maria Martini, che aveva trovato in don Luigi un intelligente e appassionato collaboratore nei suoi primi anni di episcopato; per il Seminario, di cui don Luigi era il Rettore maggiore, aperto a molte sollecitazioni di ripensamento della formazione seminaristica; per la Nostra Famiglia e le Piccole Apostole della Carità con le quali don Luigi aveva condiviso un lungo cammino di riscoperta del carisma del beato Luigi Monza. Moltissimi giovani laici e adulti dell’Azione Cattolica e non solo, sentivano di perdere con la morte di don Luigi un fine interprete di un nuovo modo di essere credente nel tempo presente.

Chi lo ha conosciuto lo ha ancora presente come travolgente comunicatore che con le parole e con il corpo trasmetteva intuizioni e idee avvincenti riguardo a Dio, alla fede, contenuti che oggi ancora sono attuali. Don Luigi aveva avuto a cuore la formazione dei giovani alla fede e aveva loro indicato con forza il misterioso incontro tra la grazia di Dio e la libertà di ciascuno e incoraggiato in ciascuno risposte vere e libere. Aveva saputo indicare modalità molto rispettose delle dinamiche laicali e insieme dei principi della fede per essere, da credenti, uomini e donne pienamente riusciti e non dimezzati dall’adesione alla fede. Con don Luigi veniva voglia di essere cristiani. L’invito suo più bello ai giovani forse lo si può trovare raccolto nella sua relazione al convegno dei Giovani di Ac del 1985 «Danzare la vita».

In questo 25° alcune delle realtà a lui vicine hanno ideato un breve percorso per giovani e adulti, preti e laici, volto a ricordare insieme don Luigi. A partire da questa settimana fino a novembre ci saranno diversi eventi a lui dedicati. Inoltre tra le pubblicazioni recenti indichiamo Don Luigi Serenthà, per una Chiesa gioiosa e coraggiosa, edito da In Dialogo e Ave.

Ecco i primi due eventi: martedì 27 settembre il convegno dell’Azione cattolica su “Don Serenthà, quale eredità oggi per una riflessione attuale sui laici e con i laici?”, alle ore 18.30 presso il Centro culturale San Carlo, in corso Matteotti 14 a Milano, dove sarà presente anche il presidente nazionale Ac, Franco Miano. Mercoledì 28 settembre, alle ore 20.45, celebrazione eucaristica in memoria di don Luigi Serenthà al Seminario di Venegono.

Sono previsti inoltre altri appuntamenti nel mese di ottobre: domenica 2 a Bosisio Parini incontro presso La Nostra Famiglia su “La memoria di don Luigi Serenthà ‘amico’ e teologo di don Luigi Monza, nel 25° della sua morte”, con interventi di mons. Franco Giulio Brambilla e testimonianza in musica di don Carlos José Seno. Giovedì 27 ottobre alle 17 convegno al Seminario Arcivescovile di Venegono su “Don Luigi, maestro di relazioni” con riflessioni di monsignor Brambilla.

Infine l’inaugurazione dell’Anno accademico 2011-2012 della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose avverrà con un “Ricordo di don Luigi Serenthà nel XXV della morte”. 

Il suo pensiero in un libro

Luigi Serenthà. Per una Chiesa gioiosa e coraggiosa è il titolo del volume a cura di Valentina Soncini, con prefazione di Carlo Maria Martini e postfazione di Franco Miano, pubblicato da Editrice Ave e In Dialogo (pagine 240, euro 15). I contributi a più voci intendono introdurre al pensiero di don Luigi anche chi non lo ha conosciuto personalmente. Un’ampia sezione antologica è il vero valore aggiunto del libro a proposito della teologia sui laici e praticata dai laici, in particolare di Ac; sul fronte del seminario e della pastorale vocazionale e su quello culturale ed ecclesiale milanese. Le prime parole a cui si dà voce sono tra le ultime pronunciate da don Luigi, quasi un testamento spirituale: l’invito a «danzare la vita».