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Spiritualità

Cattolici in politica, preghiera e dialogo

“Davide: tra servizio e tentazioni del potere” è il tema degli incontri di spiritualità proposti in Avvento agli amministratori pubblici e agli operatori del socio-politico. Un’occasione significativa per i cristiani impegnati nel mondo. Trenta le sedi in Diocesi, centinaia i partecipanti

di Walter MAGNONI Responsabile Servizio per la pastorale sociale e il lavoro - Diocesi di Milano

6 Novembre 2011
Giovedì 6 ottobre,  a Milano presso l’Angelicum, l’Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha incontrato i rappresentanti del mondo della Politica e delle Istituzioni che operano sul territorio della Diocesi ambrosiana.

Saranno oltre trenta gli incontri di spiritualità, sparsi sul territorio di tutta la Diocesi, che vedranno impegnati amministratori pubblici e operatori del socio-politico per un momento di preghiera e riflessione a partire dalla figura biblica del re Davide. Si svolgeranno da Luino ad Abbiategrasso, da Porlezza a Treviglio, da Erba a Rho, passando per grandi città come Milano, Lecco, Monza, Varese, Saronno, Gallarate e Sesto San Giovanni e coinvolgeranno centinaia di persone con un duplice scopo: recuperare il valore della preghiera e del silenzio e imparare a dialogare anche tra cattolici di orientamenti politici differenti.

Questi momenti s’inseriscono in una tradizione pluridecennale e con partecipazioni alterne nel tempo continuano a rappresentare un’occasione significativa per i cristiani impegnati nel mondo. Perché partecipare a questi momenti? Le ragioni sono molteplici e ne indichiamo solo alcune: anzitutto perché la preghiera è la linfa vitale di ogni cristiano e per chi è impegnato in ambito sociale e politico diviene ancora più urgente porsi in atteggiamento di ascolto e di invocazione a Dio. In secondo luogo la lettura di brani biblici, una breve lectio divina e un po’ di spazio per far silenzio sono indispensabili per lasciare che si crei un dialogo tra la Parola e la vita di chi si mette in ascolto. Infine, appare significativo il momento di scambio tra i partecipanti, i quali, dopo la meditazione personale hanno la possibilità di condividere, nello stile della comunicazione della fede, quello che la Parola suggerisce al loro vivere sociale.

Quest’anno abbiamo scelto di lasciarci provocare dalla figura del re Davide. La sua è una vicenda complessa, ma piena di spunti. Scelto da Dio ancora giovane per succedere a Saul come re, dimostra grande coraggio e lealtà. Saul s’ingelosisce di Davide e lo vorrebbe morto. Il giovane Davide vive questo tempo con grande perseveranza accettando pericoli e fatiche. Però, una volta fatto re, Davide non si dimostra così virtuoso, ma si lascia corrompere dal potere acquisito e lo usa male, arrivando sino all’adulterio e all’omicidio. Sarà necessario l’intervento del profeta Natan per aiutarlo a ravvedersi e iniziare un itinerario penitenziale.

Davide ci mostra le tentazioni del potere. Attraverso la sua figura vediamo le grandi potenzialità di bene che possono essere attuate da chi amministra la cosa pubblica e al contempo i rischi che si presentano a chi ha in mano le sorti di altri e può compiere scelte egoistiche che generano malcostumi.

La speranza è che in tanti possano partecipare a questi appuntamenti. Preghiera, studio e ricerca del bene comune nelle sue attuazioni pratiche sono le vere priorità dei cristiani impegnati nel socio-politico. Forse facciamo troppi convegni, dove si chiacchiera molto, ma si ascolta poco e soprattutto non sempre si elabora una riflessione significativa. È più arduo far silenzio, ascoltare la Parola di Dio, trovare tempi per seri approfondimenti e per ascoltare i segnali che oggi provengono dalla gente che fatica ogni giorno per non soccombere a questa crisi.

Questi incontri hanno la pretesa di andare in tale direzione come stimolo a fare della preghiera il nutrimento quotidiano e dell’ascolto reciproco una prassi da non dimenticare. Se una nuova stagione deve nascere per i cattolici impegnati in politica, questa dovrà necessariamente passare per persone capaci di ascoltare di più il Signore e il cuore degli uomini e delle donne d’oggi.