«Una consolidata tradizione» che costituisce «un passaggio fondamentale della vita dell’Università e del suo essere espressione qualificata e dinamica dell’impegno educativo e culturale dei cattolici nel nostro Paese». Monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, parla in questi termini della Giornata nazionale per l’Ateneo del Sacro Cuore, che si celebra domenica 14 aprile. Istituito ufficialmente nel 1924, a partire dall’edizione del 1968 si è deciso di sottolineare con un tema specifico l’evento, accompagnato da un messaggio della presidenza della Cei. “Con le nuove generazioni oltre la crisi” è il tema dell’edizione 2013 (testo integrale del messaggio). Alla Cattolica (cinque sedi, 54 Istituti, 22 Dipartimenti, 70 Centri di ricerca, 5 Centri di Ateneo, 151 strutture dedicate alla ricerca scientifica) sono attualmente iscritti 40.970 studenti, 1.525 i docenti in organico.
Monsignor Giuliodori, perché celebrare la Giornata dell’Università Cattolica? Qual è il senso e il significato profondo di questo appuntamento annuale?
Il fatto che si tratti dell’89ª Giornata, ci fa subito comprendere che ci troviamo di fronte a una consolidata tradizione. La sua storia è legata agli albori della fondazione dell’Università Cattolica scaturita dal genio e dalla tenacia di padre Agostino Gemelli. Il suo disegno culturale, teso a offrire ai giovani e al Paese, che usciva devastato dalla prima guerra mondiale, un luogo di eccellenza per la formazione e per la ricerca scientifica, mirava a coinvolgere tutti i cattolici italiani. Con questo spirito nasceva la Giornata nazionale che, nel tempo, si è andata rafforzando e che oggi rappresenta un passaggio fondamentale della vita dell’Università e del suo essere espressione qualificata e dinamica dell’impegno educativo e culturale dei cattolici nel nostro Paese.
Qual è oggi la missione dell’Università Cattolica?
In profonda continuità con la sua storia l’Università Cattolica è chiamata a essere un luogo di formazione altamente qualificato sia dal punto di vista degli insegnamenti, sia per quanto concerne l’accompagnamento degli studenti verso una crescita piena e integrale di tutta la persona. Per questo oltre a una formazione di alto livello scientifico, ampiamente riconosciuta e apprezzata, l’Università offre anche percorsi per illuminare il sapere con la fede. A sostenere la formazione integrale e la crescita spirituale contribuiscono, in modo particolare, i Centri pastorali presenti in ogni sede e i corsi di teologia inseriti nei programmi di tutte le Facoltà.
L’aggettivo “Cattolica”, che qualifica l’Università del Sacro Cuore, richiama anche le “profonde ragioni” del suo impegno…
In modo quanto mai autorevole, e nello stesso tempo essenziale ed efficace, lo ha spiegato Benedetto XVI nel discorso tenuto in occasione del 90° di fondazione dell’Università. In quella speciale udienza del 21 maggio 2011 concessa alla grande famiglia della Cattolica, il Papa sottolineava che la vocazione originaria dell’Università, è legata alla “ricerca della verità, di tutta la verità del nostro essere”. Per questo motivo la prospettiva cristiana, che costituisce la piattaforma del lavoro intellettuale dell’Università, non è alternativa al sapere scientifico e alle conquiste dell’ingegno umano. L’essere “Cattolica” non toglie nulla all’Università ma la rende più ricca perché “la fede allarga l’orizzonte del nostro pensiero, è via alla verità piena, guida di autentico sviluppo”.
“Con le nuove generazioni oltre la crisi” è il tema della Giornata 2013. Un manifesto programmatico pensando anche alla situazione attuale del Paese…
Il mondo universitario, per sua natura, costituisce un sensore dello stato sociale particolarmente attento e reattivo. Per questo anche nel celebrare la Giornata si è pensato di dover tematizzare ciò che in questo momento interpella maggiormente il nostro Paese e, in particolare, le nuove generazioni. L’approccio alla crisi, però, vuole essere non arrendevole o di sconforto ma fortemente propositivo per andare ‘oltre’. Già da qualche anno l’Università Cattolica, anche grazie ad una specifica ricerca promossa dall’Istituto Toniolo, si interroga e cerca le vie per reagire positivamente anche a questo momento di pesante crisi che ha una valenza ben più ampia del pur grave fattore economico.
«Nei momenti più difficili della storia – si legge nel messaggio dei vescovi -, dalle nuove generazioni è venuto sempre un contributo decisivo». Quale può essere, in questo momento storico, il contributo dei giovani? E in che modo può sostenerli l’Università Cattolica?
Il primo contributo è quello di essere portatori di speranza. Di fronte a un quadro d’incertezza rispetto al futuro, come quello che ci troviamo a vivere oggi, è fondamentale non scoraggiarsi, soprattutto per i giovani. In secondo luogo, per affrontare le grandi sfide del tempo presente occorre avere una formazione di altissimo profilo, anche per essere concorrenziali in tutti i settori della vita sociale ed economica. In terzo luogo, è necessario offrire al Paese nuove generazioni di persone motivate e competenti, capaci di assumersi responsabilità e di garantire un autentico sviluppo a servizio del bene comune.
Come si colloca l’Università Cattolica nel decennio dedicato dalla Chiesa italiana al tema dell’“educare alla vita buona del Vangelo”?
Tra i tanti contributi che la Chiesa italiana offre al Paese per affrontare la sfida educativa, quello dell’Università Cattolica è certamente tra i più importanti e qualificati. Con le sue dodici Facoltà e con la sua proposta educativa, l’Università Cattolica costituisce una fucina d’intellettuali e professionisti, cristianamente formati e motivati, in grado di alimentare, in tutti gli ambiti del vivere umano, la ricerca del bello, del vero e di tutto ciò che concorre al vero bene dell’uomo e della società.
Il Consiglio universitario nazionale continua a denunciare un calo costante d’immatricolazioni: in circa 10 anni si sarebbero persi più di 70mila iscritti alle Università italiane. Cosa ne pensa? Sono dati che interessano anche l’Ateneo del Sacro Cuore?
Di fronte all’attuale crisi anche il mondo universitario sperimenta crescenti difficoltà che hanno nel calo delle iscrizioni uno dei segni più eloquenti. L’Università del Sacro Cuore non ha subito in questi anni lo stesso trend di decremento delle iscrizioni, sebbene si percepisca una crescente difficoltà legata anche al ridursi delle disponibilità economiche delle famiglie. Per questo, si sta cercando di offrire agli studenti meritevoli opportunità di borse di studio e di altri sussidi per affrontare le difficoltà.
Il 26 febbraio il Papa l’ha nominata assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In cosa consiste questo incarico?
L’assistente ecclesiastico generale ha il compito, in primo luogo, di coltivare e accrescere il legame dell’Università Cattolica con la Chiesa italiana al fine di garantire una continua e feconda osmosi tra l’impegno pastorale e culturale delle diocesi italiane e l’offerta formativa dell’Ateneo fondato da padre Gemelli. Altro campo di lavoro è quello dell’animazione pastorale quotidiana della vita dell’Università con l’offerta agli studenti, ai docenti e a tutto il personale di occasioni per la formazione e la crescita spirituale. In questo ambito l’assistente si avvale dei Centri pastorali presenti nelle diversi sedi e della collaborazione di sacerdoti impegnati in questo prezioso servizio.
Oltre alla Giornata annuale, cosa fare per promuovere sempre di più l’Università Cattolica?
Per il futuro, oltre alle tante iniziative già in atto, si dovrà lavorare per una conoscenza più capillare dell’Università e della sua offerta formativa all’interno del mondo ecclesiale, soprattutto tra i giovani, e per una maggiore valorizzazione della grande ricchezza culturale, di cui l’Università Cattolica è portatrice, nel quadro del progetto culturale e dell’impegno per affrontare le grandi sfide educative.