«Il rito dell’elezione dei catecumeni spetta al Vescovo, che può celebrarlo personalmente o affidarlo a figure da lui precisamente indicate. Data la recente nomina dei Vicari di Zona, quest’anno l’Arcivescovo ha deciso di delegare il rito a loro, dando modo di celebrarlo sul territorio». Così monsignor Paolo Sartor, responsabile del Servizio diocesano per il catecumenato, presenta il rito che avrà luogo in sei Zone nella prima domenica di Quaresima (17 febbraio), con la sola eccezione di Sesto San Giovanni, dove è in programma sabato 23 febbraio. «Il cammino dei catecumeni avviene già sul territorio – puntualizza Sartor -: in primo luogo perché il singolo catecumeno “cammina” nella sua comunità; secondariamente, perché gli stessi ritiri organizzati dal Servizio diocesano avvengono, ove è possibile, nelle Zone, in modo che i catecumeni possano condividerli con quanti compiono lo stesso percorso, ma senza per questo essere costretti a recarsi a Milano…».
Il rito dell’elezione («vale a dire “scelta” o “designazione” – precisa Sartor -: in pratica, la Chiesa dice che queste persone, dopo un cammino in genere di circa un anno e mezzo, non sono più solo “simpatizzanti”, ma possono completare in pienezza il loro percorso ricevendo i Sacramenti») è un passaggio fondamentale dell’iniziazione cristiana degli adulti, che nel suo complesso prevede tre momenti celebrativi: «Il primo è in parrocchia, con la missione, l’entrata nella Chiesa, la presentazione alla comunità. Segue appunto il rito di elezione, all’inizio della Quaresima, periodo di intensa preparazione (le stesse domeniche di Quaresima contengono tutte un riferimento alla “scelta”: tra il tentatore e Cristo, tra la luce e le tenebre, tra la vita e la morte…). Infine la celebrazione unitaria, con Battesimo, Cresima ed Eucaristia, nella Veglia di Pasqua in Duomo sotto la presidenza dell’Arcivescovo, oppure nella stessa occasione o nell’intero Tempo pasquale nelle parrocchie, col parroco delegato dal Vescovo».
In questo Anno della Fede, in ogni caso, il cardinale Scola intende incontrare personalmente i catecumeni e dare rilievo pubblico a questo appuntamento, che avrà luogo in occasione della Traditio Symboli (23 marzo). «La Traditio è un momento nato dal cammino dell’iniziazione cristiana degli adulti – dice ancora Sartor -. In Diocesi da oltre vent’anni ha assunto il significato di grande occasione di incontro dei giovani con l’Arcivescovo, ma da qualche anno vede anche la presenza dei catecumeni». La celebrazione si svolgerà in serata in Cattedrale e avrà un momento qualificato in piazza Duomo. «La professione di fede avverrà anche sul sagrato, in modo tale da riguardare non solo il mondo ecclesiale, ma l’intera città – sottolinea Sartor -. E sarà preparato da un ritiro in programma nel pomeriggio al Centro diocesano in via Sant’Antonio. Qui tutti i catecumeni del secondo anno e i loro accompagnatori potranno incontrare il cardinale Scola, che desidera non tanto svolgere una catechesi, quanto ascoltare domande e testimonianze dei presenti e interagire con loro».