Culminerà questo pomeriggio alle 17, nella Basilica di San Pietro, la terza giornata “di lavoro” del Collegio cardinalizio, da ieri quasi al completo. All’Altare della Cattedra i cardinali si riuniranno per l‘Adorazione o i Vespri. La “preghiera per la Chiesa” durerà circa un’ora. L’inizio è previsto con la recita del Santo Rosario, in particolare dei misteri gloriosi, in italiano e latino. Subito dopo l’esposizione del Santissimo da parte dei Frati della Sacrestia, alla quale seguirà un breve tempo di adorazione. Poi i vespri in forma semplice, presieduti dal cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica di San Pietro. Il momento speciale di preghiera terminerà alle 18, con la benedizione eucaristica, impartita dal cardinale Comastri.
La quarta Congregazione
Alla quarta Congregazione, iniziata questa mattina alle 9.30 con la preghiera dell’Ora Media, erano presenti 153 cardinali, di cui 113 elettori. Mancano quindi all’appello ancora 2 cardinali elettori, che «dovrebbero arrivare entro domani», giorno in cui verosimilmente «tutti i cardinali sarebbero giunti a Roma». A riferirlo ai giornalisti, nel briefing di oggi, è stato padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede. Domani ci sarà Congregazione sia la mattina, sia il pomeriggio.
Diciotto gli interventi nella Congregazione di oggi, dalle diverse parti del mondo, come in precedenza; 51, in totale, i cardinali che sono intervenuti in questi giorni. I temi principali di oggi, ha sintetizzato il portavoce vaticano, si sono concentrati attorno a tre aree fondamentali: «Il grande tema della Chiesa nel mondo di oggi, con le esigenze della nuova evangelizzazione; la Santa Sede e i dicasteri, nel rapporto con gli episcopati; le attese, e il profilo del futuro Papa che risulta da queste attese».
Durante la quarta Congregazione generale di oggi hanno fatto il giuramento, perché sono arrivati ieri e quindi questa mattina erano presenti, 4 nuovi cardinali: Lehmann, Naguib, Tong Hong e Wetter. Di questi cardinali 3 sono elettori: Lehmann, Naguib e Tong Hong. Mancavano dunque, questa mattina, soltanto 2 elettori: il cardinale Nycz, di Varsavia, «atteso oggi a Roma», e il cardinale vietnamita, «atteso domani a Roma».
Durante il briefing di oggi sono state trasmesse alcune immagini del Centro televisivo vaticano sulla Cappella Paolina, da dove inizierà la processione per l’avvio del Conclave; sulla Sala Regia, che verrà attraversata da lato a lato dai porporati, e sulla Cappella Sistina, dove sono iniziati i lavori per il pavimento sopraelevato per proteggere il pavimento antico prima di disporre i tavoli e le sedie. A lavoro anche i sarti per cucire i teli di arredo delle pareti. Infine, le immagini delle due stufe, una per bruciare le schede e l’altra per diffondere il vapore della fumata.
Riservatezza e desiderio di approfondimento
La «linea di riservatezza è tradizionale» per i cardinali, ed è «normale» che cresca, man mano che ci si avvicina al Conclave, ha assicurato padre Lombardi. Il «cammino verso il Conclave», ha ricordato il portavoce vaticano, «è una situazione particolare: non è un convegno o un Sinodo, in cui si danno la maggiore quantità di informazioni possibili, ma un cammino in cui il Collegio cardinalizio fa la sua riflessione per giungere alla decisione, in coscienza di ognuno dei membri, sull’elezione per il nuovo Pontefice». Si tratta, quindi, di una «tradizione di riservatezza» che serve «per tutelare la libertà per ogni cardinale di riflettere in ogni momento nel percorso che dal Collegio cardinalizio porterà al Conclave, a un momento così importante». «All’inizio delle Congregazioni ci può essere stata la volontà di condivisione – ha aggiunto -, poi, man mano, la sensibilità del Collegio nel suo insieme può aver messo a punto un suo modo di procedere». Tra i cardinali riuniti per le Congregazioni, quindi, per padre Lombardi c’è «un clima di notevole riservatezza», che è «garanzia di libertà spirituale» e segno della necessità «dell’approfondimento del cammino di avvicinamento che dalle Congregazioni generali porterà al Conclave».
«Si sente molto bene nel Collegio cardinalizio la volontà di una preparazione adeguata, seria, approfondita, non affrettata», ha risposto padre Lombardi alle domande sui motivi per i quali i cardinali non abbiano ancora deciso la data d’inizio del Conclave. «In questa situazione – ha spiegato – non è ancora parso opportuno porre la votazione sulla data del Conclave, che potrebbe essere sentita da buona parte del Collegio dei cardinali come una certa forzatura, rispetto alla dinamica di riflessione e di maturazione da parte del Collegio». C’è poi il fatto che «sono in arrivo diversi cardinali, domani possono essere tutti. Se non c’è fretta, è naturale attendere che ci siano tutti gli elettori presenti, in modo tale che il corpo sia completo e si possa agire nel senso di prendere questa decisione». A una domanda su una possibile Pasqua con il nuovo Papa, padre Lombardi ha risposto: «Nell’attesa comune si pensa che è probabile che ci sia, ma è un desiderio, un’opinione, non è una certezza».