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I cattolici italiani e «il pianeta che speriamo»

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Taranto

Becchetti: «Il cambiamento dobbiamo farlo noi»

Alla Settimana sociale l’economista, componente del Comitato scientifico e organizzatore, ha coordinato la sessione dedicata alle “buone pratiche”

a cura di Agensir da Taranto

23 Ottobre 2021
Leonardo Becchetti (foto Gennari/Siciliani)

«Le buone pratiche che abbiamo ascoltato rappresentano un mondo abbastanza vasto di aziende che cominciano a capire che coesione e sostenibilità ambientale sono fattori competitivi». Leonardo Becchetti, economista, componente del Comitato scientifico e organizzatore, ha coordinato la sessione della Settimana sociale dedicata appunto alle “buone pratiche”: dibattito e visite a varie iniziative nel Tarantino.

«Anche noi, nell’analisi Istat, abbiamo constatato che c’è almeno un trenta per cento di aziende che» coniugano coesione sociale e sostenibilità ambientale: «Far aumentare il peso e l’importanza di queste aziende dipende anche da noi». Becchetti specifica: «Uno dei messaggi fondamentali delle Settimane sociali è che non dobbiamo chiedere il cambiamento ai potenti, ma il cambiamento dobbiamo farlo noi; non dobbiamo lamentarci per quello che accade, ma dobbiamo ricordarci che siamo consumatori e risparmiatori e se certe cose accadono dipende essenzialmente dalle nostre scelte di consumo, con le quali possiamo far vincere le aziende responsabili. Faccio un esempio: oggi abbiamo piattaforme digitali che probabilmente sfruttano il lavoro, ma abbiamo anche le piattaforme digitali per il consumo responsabile… la cosa importante è che noi diventiamo protagonisti di questo cambiamento».

Suor Smerilli: no alla tentazione di «inscatolare tutto»

«Creare connessioni, spazi aperti per collaborare, fuggendo dalla tentazione di voler inscatolare tutto». È questo, secondo suor Alessandra Smerilli, segretario ad interim del Dicastero per lo Sviluppo umano integrale e membro del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, intervenuta alla terza giornata della Settimana sociale di Taranto, il dovere degli adulti verso i giovani. «Preparare il futuro, non essere preparati al futuro», la ricetta della religiosa sulla scorta di papa Francesco: «Dobbiamo fare la nostra parte perché il futuro vada nella direzione che noi desideriamo».

Occhetta: «Coniugare il Vangelo con i problemi del mondo»

«Quello che ci chiede il Papa è di ricostituire un ambiente che riparta dalla nostra profondità, da una relazione trasparente e pulita con gli altri, negli ambienti che abitiamo. Poi, per chi crede, domanda di vivere una dimensione con Dio equilibrata e piena di vita e di luce». Padre Francesco Occhetta, docente della Pontificia Università Gregoriana, è membro del Comitato scientifico e organizzatore della Settimana sociale di Taranto. «La 49ma Settimana sociale che i cattolici vivono dal 1907 è un appuntamento importantissimo – afferma -: con questa esperienza cerchiamo di coniugare il Vangelo con i problemi del mondo. E il Papa ha anticipato con l’enciclica Laudato si’, a tutta la gente del mondo, che il tema “il pianeta non può più aspettare” e l’ambiente sono fondamentali per rilanciare un modo di vivere sensato, umano e democratico». Padre Occhetta specifica, anche alla luce dei lavori odierni a Taranto che hanno dato voce agli under35: «I giovani sono molto sensibili, hanno lanciato un manifesto sul termine dell’alleanza, che non solo è biblica, ma antropologica, perché dicono che lavoro e ambiente non possono essere affrontati in maniera distinta, ma devono creare punti di alleanza per poter formare un nuovo modo di stare insieme nella società».