Si è svolto dal 31 maggio al 3 giugno il pellegrinaggio lungo la via lauretana dei 72 delegati dell’"Agorà dei giovani italiani" (41 inviati dalle regioni ecclesiastiche e 31 dalle principali aggregazioni laicali giovanili) in vista di Loreto 2007. Secondo la tradizione delle Giornate mondiali della gioventù, il pellegrinaggio tenutosi in primavera ha avuto l’obiettivo di preparare all’evento i 72 delegati, che il 2 settembre riceveranno il mandato missionario, sulla spianata di Montorso, da papa Benedetto XVI.
Il cammino sulla via lauretana (la strada che congiunge Roma a Loreto) dei 72 delegati dell’“Agorà dei giovani italiani” è iniziato a Roma con una preghiera sulla tomba di Santa Caterina da Siena, patrona d’Italia, nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva. Da lì i giovani si sono recati in Vaticano per pregare sulla tomba di Giovanni Paolo II, "il Papa dei giovani", come lo ha definito don Alessandro Amapani del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, guida del gruppo. Lungo il cammino le tappe sono state simbolicamente collegate ai temi del raduno di settembre. Infine, i giovani si sono uniti al pellegrinaggio a piedi "Macerata-Loreto", preceduto dalla celebrazione eucaristica nello stadio "Helvia Recina" di Macerata, dove il card. Tarcisio Bertone , segretario di Stato, ha ricordato come l’Agorà dei giovani "sarà un grande avvenimento".
"Allargate le frontiere del bene, che siete voi stessi. Così allargherete le frontiere di Dio". Così mons. Angelo Comastri, arciprete della basilica di San Pietro, si è rivolto ai 72 giovani che nella prima giornata hanno fatto tappa in Vaticano. Comastri ha invitato i giovani a "non scoraggiarsi, ma continuare il cammino per portare a tutti il messaggio evangelico". La tappa a Terni ha collegato il pellegrinaggio all’Agorà di Loreto: la visita allo stabilimento dove verranno realizzate le posate utilizzate dai giovani nei primi giorni di settembre. Materiali "a basso impatto ambientale", ha spiegato il responsabile del Servizio nazionale Cei per la pastorale giovanile, mons. Paolo Giulietti , consegnando ai giovani l’impegno di farsi carico del creato.
Nella seconda giornata il pellegrinaggio ha fatto tappa ad Assisi, dove durante la messa celebrata nella Cappella delle reliquie della basilica di San Francesco i giovani hanno pregato per l’Italia sulla tomba del Santo, nel giorno della Festa della Repubblica. Un gesto che ha sottolineato l’impegno sociale dei giovani credenti. "In un’Italia spesso arida – ha ricordato don Francesco Pierpaoli, direttore del Centro "Giovanni Paolo II" di Loreto – i cristiani sono chiamati a scavare depositi d’acqua. Con San Francesco chiediamo al Signore ciò di cui l’Italia ha più bisogno".
Dopo il confronto con i giovani del sinodo diocesano di Foligno, altro momento clou è stato l’incontro con le Sorelle povere di Santa Chiara del monastero di San Severino Marche, che hanno guidato i pellegrini nel tema dell’ascolto. "Una delle esigenze nell’era del villaggio globale è proprio il bisogno di ascolto", ha ricordato suor Chiara Francesca. "Ascoltare significa lasciarsi coinvolgere, superando la tendenza a fare di sé il centro, lasciarsi provocare e coinvolgere dall’altro. Un percorso che deve partire dall’ascolto di Dio per poi aprirsi all’ascolto degli altri e del mondo intero". Infine, i giovani delegati hanno incontrato, nella basilica di San Nicola da Tolentino, un gruppo della Gioventù operaia cristiana, per poi unirsi alla "Macerata-Loreto" e raggiungere a piedi all’alba la Santa Casa.