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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Bilancio sociale

Arché, numeri e storie di un anno

Dai nuovi progetti alle celebrazioni del trentennale, passando per l’impegno quotidiano a fianco di mamme e bambini e famiglie in difficoltà

19 Luglio 2022

«Numeri che sono pervasi da un forte calore umano»: definisce così Simone Zambelli, direttore generale operativo di Fondazione Arché, tutte le cifre che si possono leggere nel suo bilancio sociale 2021. Sono numeri che parlano, infatti, di «accoglienza delle persone fragili e in difficoltà, di mamme e di bambini, di famiglie e di territorio». Ecco alcuni degli ambiti in cui Arché ha agito nel corso del 2021, un anno che ha visto la Fondazione festeggiare il suo trentesimo anniversario con una serie di iniziative ed eventi rivolti a volontari, operatori e cittadinanza, con la prosecuzione delle attività che la contraddistinguono da anni e con il lancio di nuovi progetti.

In particolare, come sottolinea il direttore nell’introduzione, si è posta più attenzione ai e alle giovani, al benessere psicologico delle persone e al contesto carcerario. A questo scopo nel 2021 è stato promosso, rispettivamente, uno sportello di sostegno psicologico aperto alla cittadinanza ed è stata istituita la nuova area “Oltre la pena”.

«Non lasciare indietro nessuno»

Il Bilancio Sociale 2021 di Arché dedica spazio alle persone che hanno reso possibili le attività, operatori e operatrici (65), ai donatori e ai volontari (2036) che le hanno sostenute, e alle mamme e ai bambini, ai giovani e alle famiglie in difficoltà (2305) che ne hanno beneficiato. Le loro storie accompagnano ogni sezione del Bilancio e lo rendono, insieme ai numeri, un documento vivo e un valido strumento per conoscere Arché, la sua storia e la sua vita quotidiana.

Desiderare il cambiamento, ripensare la cura, essere a servizio del bene comune, promuovere nuovi protagonisti e avere cura d’ogni cosa, non solo dell’umano, sono gli obiettivi dell’anno in corso che già hanno trovato concreta applicazione nell’accoglienza e nel sostegno delle famiglie ucraine in fuga dalla guerra e nella promozione di una cultura di pace.

È un bilancio sociale che, pagina dopo pagina, fa emergere attraverso storie e numeri quella missione a cui fa riferimento il presidente e fondatore padre Giuseppe Bettoni nella citazione che apre il documento: «Lasciare questa terra migliore di come ciascuno l’ha trovata», assumendosi la responsabilità di «non lasciare indietro chi pensa di non aver niente di buono da donare».

Il Bilancio, arricchito dalle opere dell’illustratrice Cecilia Castelli, è sfogliabile online, oppure consultabile nelle sedi di Milano, Roma e San Benedetto del Tronto.