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ANCHE IL TURISMO DEVE AVERE UN’ANIMA

5 Giugno 2008

Prestare attenzione ai «più deboli:
donne, bambini, poveri, anziani, immigrati,
viaggiatori non protetti» poiché possono
«essere vittime di un turismo senza regole»,
a vantaggio «dei profitti dei più ricchi»
che «possono perfino considerare
le persone come “beni di consumo”».

Lo ha detto mons. Francesco Brugnaro, osservatore permanente presso l’Omt, Organizzazione mondiale del turismo, al Congresso mondiale del turismo sociale che si è svolto a Marsiglia dal 10 al 12 maggio. Nel suo intervento mons. Brugnaro ha richiamato il codice mondiale di etica del turismo che vede questo settore impegnato a «rispondere all’esigenza di una giustizia su scala mondiale che garantisce non solo una pace planetaria ma una giusta distribuzione dei beni della terra e della cultura umana rendendo possibile la realizzazione di un umanesimo integrale».

Da qui l’invito ad «essere vigilanti nella difesa delle bellezze naturali e dei beni culturali» rispetto alla «pressione di un turismo che obbedisce a degli interessi incontrollati». «Si deve anche riconoscere – ha concluso il rappresentante delle Santa Sede – la figura particolare del pellegrino-turista che segue degli itinerari relativi alla storia delle fede. Delle forme caratteristiche di turismo religioso si realizzano in tutto il pianeta e il suo contributo economico e finanziario non è indifferente».