Nata nel 2005 dall’idea e dalla collaborazione mia e dell’allora cappellano dell’Università degli Studi di Milano, don Tarcisio Bove, con le cappellanie universitarie di Bicocca e Iulm, l’iniziativa, cui abbiamo dato il nome affettuoso e un po’ scanzonato di “Anche Dio ha i suoi guai”, aveva originariamente l’obiettivo di non lasciare interamente cadere – senza avere la possibilità e neppure la volontà di sostituirlo – lo “spazio” di dialogo laico-cristiano della Cattedra dei non credenti del cardinale Martini, declinandola tuttavia in modo diverso, e cioè come una lettura biblica ed ecumenica a più voci. Da allora, dunque, l’invito, rivolto a docenti, personale tecnico ammnistrativo e studenti, è stato quello – singolare per chi ricorda la storia di quell’Ateneo soprattutto negli anni ’70 e ’80 – di “portare la Bibbia in Università”, per leggerla insieme e sentire i commenti ai testi scelti da parte di rappresentanti di più confessioni cristiane, senza tuttavia dimenticare il mondo ebraico…
Quest’anno, “Anche Dio ha i suoi guai” ci porterà a riflettere sull’inizio di Genesi (2,4-3,22-24): il sottotitolo recita infatti “Dal giardino dell’Eden alle ‘vie umane’ dell’oggi”. Siamo dunque al momento in cui il “peccato originale” rompe l’armonia iniziale pensata da Dio (Il paradiso terreste e il mito delle origini: mons. Tremolada e Natoli, il 19 febbraio). Segue il tempo delle due “maledizioni”: una rivolta alla donna (Affettività, sessualità, dominio: una ‘maledizione’ al femminile?: don Aristide Fumagalli e Chiara Saraceno, il 12 marzo), l’altra all’uomo (Il lavoro: condanna o vocazione?: Piero Stefani, Diana Sabetai il 2 aprile). Infine, La cacciata: fra la presenza del male e la cura di Dio (don Virginio Colmegna e Laura Boella, il 7 maggio)
Tutti gli incontri pubblici, che si terranno nella Sala Napoleonica di Palazzo Greppi (via Sant’Antonio 10) dalle 17-19, saranno seguiti da un laboratorio dedicato in modo specifico agli studenti negli orari e nel luogo indicati dal pieghevole allegato.
Questa iniziativa ha avuto negli anni il sostegno dell’Ateneo dell’allora Presidenza della facoltà di Lettere e filosofia, nonché del Dipartimento di storia (ora Studi storici) dell’Università degli Studi ed è attualmente frutto della collaborazione dei docenti di Storia Moderna, Estetica, Logica e Diritto Tributario con il cappellano dell’Università degli Studi, don Bortolo Uberti.
Nelle precedenti edizioni siamo partiti da Genesi, poi passati a Esodo, a figure femminili scelte prese dal Primo Testamento, a singoli testi brevi (Giona e Qoelet): le voci che si sono seguite nel tempo sono state quella – così speciale – di Paolo De Benedetti, poi sostituito anche nel suo insegnamento in Facoltà teologica da Piero Stefani, a confronto con i pastori Maurizio Abbà e Gianni Genre (valdesi), Eliana Briante (valdese-metodista) e Ulrich Eckert (luterano).
Quattro anni fa, abbiamo poi cercato di riflettere, sempre attraverso la lente del testo sacro, su alcuni dei più delicati nodi del nostro tempo inserendovi voci anche chiaramente “laiche”: innanzitutto, quello della “legalità” – “Legge e libertà” -(Stefani, Briante, Eckert, e insieme il canonista Silvio Ferrari, Umberto Ambrosoli e Gustavo Zagrebelski); successivamente la differenza, nella malattia e nel rapporto medico-paziente, fra “guarigione” e “cura” e quindi fra “La cura di Dio e la cura dell’uomo” (Stefani, Laura Invernizzi, Antonio Pontiroli, a confronto con Egidio Moja, Giorgio Lambertenghi, Natoli); ancora, il problema attuale della “multiculturalità”, “Un popolo e gli ‘altri’: appartenenza e dialogo” (Stefani, Pierangelo Sequeri, Briante, in dialogo con Antonio Padoa Schioppa, Natoli, Vito Mancuso); infine, lo scorso anno il tema del “potere”: “Parola di Dio e potere dell’uomo: pagine bibliche sull’arte del governare” (Stefani, Briante, mons. Bregantini, e Lidia Maggi a confronto con Maria Grazia Guida, Elio Franzini, Rainer Masera, Fabio Pizzul).
L’iniziativa ha sempre avuto un ottimo successo di pubblico adulto: dal 2011, però, modificando ancora una volta il tiro, abbiamo scelto di erogare anche dei crediti agli studenti, affiancando gli incontri con laboratori capaci di riprendere e approfondire i temi trattati.