«Illuminate le paure, vincete lo scoraggiamento con il coraggio di prendere la mano di chi abbiamo vicino e ce la tende»: parole che papa Francesco ha rivolto agli adolescenti italiani convocati a Roma il 18 aprile 2022. Parte da qui Avanti e coraggio. Papa Francesco agli adolescenti, per la vita e per lo sport, libro di don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico nazionale del Csi, pubblicato da In dialogo (176 pagine, 17,10 euro, con prefazione di Vittorio Bosio, presidente nazionale del Csi) e uscito in occasione dell’ultima Settimana dell’Educazione.
Sul volume Albertini dialogherà con il fratello Demetrio – campione del Milan e della Nazionale, già vicepresidente della Federcalcio – in un incontro in programma lunedì 17 aprile, alle 21, a Legnano, nell’oratorio di San Domenico (via Mazzini 5). Alla serata, dal titolo «Tra paura di scegliere e coraggio di mettersi in gioco», promossa dall’editore in collaborazione con la Cordata educativa «Missione possibile» e la Chiesa di Legnano, sono invitati gli animatori dell’oratorio, educatori e genitori, dirigenti sportivi e allenatori, insegnanti e catechisti (vedi qui la locandina).
La generazione del mondo nuovo
«Il Papa ha invitato gli adolescenti a reagire con coraggio dopo l’esperienza negativa della pandemia, che hanno duramente sofferto – spiega don Alessio -. La loro è la generazione che dovrebbe sognare e chiedere un mondo nuovo e che dovrebbe far intravedere un orizzonte diverso anche a noi adulti, forse rassegnati e appesantiti dal ricordo di come eravamo prima del Covid». Ma da dove nasce il coraggio? «Non è solo mancanza di paura, perché chi non ha paura non ha bisogno di coraggio – afferma Albertini -. Tutti abbiamo sperimentato la paura, il coraggio serve per affrontarla, vincerla o anche solo per rispettarla e non sfidarla, perché a volte è proprio la paura a salvarci. E il coraggio può essere allenato, giocando la propria autostima, basandosi sulla fiducia in chi ci sta accanto e affrontando anche le novità».
In piedi tra le onde
Da questo punto di vista, proprio lo sport può essere una “scuola” di coraggio. Così nel libro la tesi di Albertini è esemplificata dalle vicende di sportivi che hanno saputo vincere la paura. Come Bethany Hamilton, campionessa di surf che continua a praticare la sua disciplina anche dopo aver perso un braccio per l’aggressione di uno squalo. «La sua storia è una metafora – racconta Albertini -. Il surf è uno sport pieno di imprevisti, legati al moto delle onde: la pandemia ci ha insegnato a vivere nell’incertezza; non possiamo pensare di tornare a muoverci su un mare “piatto”, quindi dobbiamo imparare a stare in piedi in mezzo alle onde».
Storie che invitano a non mollare anche quando tutto sembra perduto, a guardare con serenità ai propri limiti sapendo che, lavorando con tenacia e costanza, si possono superare. «L’insegnamento più grande dello sport, spesso purtroppo disperso in un mondo iper-competitivo, è che la vera grandezza è la capacità di tirare fuori il meglio di te stesso», conclude Albertini.