Una serata speciale alla vigilia della festa di Tutti i Santi, nella quale gli adolescenti ambrosiani sono attesi nel centro di Milano, attorno e dentro il Duomo. È la Notte dei Santi, venerdì 31 ottobre, il cui filo conduttore sarà «Fatti avanti!», il tema dell’anno oratoriano 2025.
La prima parte sarà dedicata all’attivazione dei gruppi, che si muoveranno per le vie del centro città, compiendo piccoli gesti di prossimità e riflettendo su come la vita cristiana sia un esercizio quotidiano di santità.
La seconda parte sarà in Duomo, dove gli adolescenti si metteranno in ascolto della Parola di Dio e dialogheranno con uno dei Vescovi ausiliari – monsignor Franco Agnesi, monsignor Giuseppe Vegezzi e monsignor Luca Raimondi — che si alterneranno nell’accogliere i diversi gruppi. Oltre a pregare, gli adolescenti rinnoveranno la loro professione di fede, rispondendo all’invito a «farsi avanti» in una vita spesa nel bene e nell’amore fraterno.
Le iscrizioni sono aperte fino a lunedì 27 ottobre (o fino al raggiungimento dei posti disponibili). Al momento dell’iscrizione, i gruppi potranno scegliere l’orario di partenza, compreso indicativamente tra le 18 e le 21, in base alle opzioni disponibili. L’esperienza durerà complessivamente circa due ore, comprendendo sia il tempo dell’attivazione esterna, sia quello della permanenza in Duomo.
Per prepararsi alla Notte dei Santi in oratorio nei giorni precedenti i ragazzi dovranno essere introdotti al tema della santità come scelta di vita concreta. Gli educatori possono proporre una serata o alcuni momenti di gruppo per entrare nel significato profondo del tema «Fatti avanti», aiutando i ragazzi a riconoscere la chiamata personale che li attende nella vita di tutti i giorni. Poi si può proporre un momento simbolico o esperienziale: recarsi nei luoghi significativi del proprio territorio per capire che è nella vita di tutti i giorni che si realizza il proprio «Fatti avanti»; scrivere una parola o un gesto che ciascuno vorrebbe offrire durante la Notte dei Santi; leggere un brano evangelico facendolo seguire da un breve momento di silenzio e di preghiera per capirne davvero il significato e le implicazioni; condividere mettendosi tutti “in cerchio” per riconoscere che ognuno è unico, “originale” e non “fotocopia”, come ricordava Carlo Acutis.
La serata del 31 ottobre dovrà poi essere vissuta come occasione per intrecciare il vissuto personale con la Parola di Dio, la preghiera e la comunione con la Chiesa diocesana. Nei giorni successivi, poi, sarà opportuna una “rilettura”, nel confronto tra educatori e ragazzi, per rilanciare ciò che è stato vissuto e raccogliere i frutti dell’esperienza.




