Domenica 28 aprile il cardinale Angelo Scola sarà in visita pastorale a San Giuliano Milanese. Alle 10.30 nella parrocchia di San Giuliano martire (piazza della Vittoria) celebrerà la Santa Messa insieme ai sacerdoti delle sette parrocchie cittadine. Dopo aver incontrato i fedeli e la cittadinanza l’Arcivescovo pranzerà con i sacerdoti del Decanato.
A San Giuliano, periferia sud-est di Milano, si sente molto la crisi economica, ma è anche alta la partecipazione dei fedeli alle iniziative di solidarietà. Chi sono gli abitanti e quali i loro problemi? L’abbiamo chiesto al parroco, don Evangelino Maggioni.
Quali sono le caratteristiche del vostro territorio?
È una comunità pastorale di fatto, anche se non giuridicamente costituita. Preti, diaconi e religiose si ritrovano ogni lunedì mattina a Viboldone per la preghiera e ogni martedì per l’agenda pastorale. Esiste da due anni il “Sinodo” di circa 25 membri: cinque tra preti e religiose e una ventina di laici. I momenti comuni alla città sono il Radiora (Raduno cittadino degli Oratori, il Pellegrinaggio a Caravaggio nel mese di maggio), il “Mese sabbatico” a gennaio dedicato agli operatori pastorale della città, la processione cittadina del Corpus Domini e la processione della Madonna del Rosario la prima domenica di ottobre. Quest’anno le 7 parrocchie hanno iniziato un cammino comune penitenziale in Avvento con omelie “dedicate”, mentre nei venerdì di Quaresima i preti della città a turno hanno ascoltato le Confessioni nella nostra Prepositurale per tutto il giorno. Gli abitanti sono più di 39 mila: il 38%, circa cinquemila famiglie, nella nostra parrocchia. In San Giuliano Martire ci sono tre sacerdoti diocesani: oltre a me, il vicario parrocchiale don Stefano Crespi e monsignor Alfredo Francescutto, sacerdote residente senza incarichi pastorali. In questo Anno della fede abbiamo voluto la chiesa aperta la domenica, dalle 7 alle 21, è stato costituito un gruppo dedicato al “Richiamo Battesimale” (le famiglie con bambini da zero a tre anni) ed è nato anche un piccolo gruppo che recita il Rosario nelle famiglie in occasione dei funerali.
Quali i problemi principali?
Innanzitutto la crisi economica. Oltre alle indicazioni del Vescovo, ci siamo dati come obiettivo pastorale quello di promuovere un vero spirito di servizio. Per questo motivo abbiamo cercato di potenziare la Caritas parrocchiale e cittadina. Ogni seconda domenica del mese, durante la celebrazione eucaristica, la consegna dei doni prevede, oltre al pane e al vino, alimenti da destinare ai più bisognosi. Tutti i venerdì c’è la distribuzione di viveri in scadenza: ogni mese a 120 famiglie viene consegnato un pacco alimentare. La Caritas cittadina si è recentemente costituita come associazione e sta progettando iniziative per poter meglio venire incontro ai problemi della cittadinanza. Oltre alla questione economica e lavorativa, ci sono anche le difficoltà legate alla fede. In un sondaggio del 2004 sulla partecipazione alla Messa nel nostro territorio, è emerso che 83 battezzati su 100 non partecipano abitualmente: una media un po’ più alta di quella della città di Milano, ma non per questo incoraggiante.
Immigrati: com’è la situazione?
La percentuale di stranieri è del 20%: soprattutto egiziani, ma è alto anche il numero di peruviani. L’oratorio San Luigi è marcatamente multietnico, con una piccola e stabile presenza di ragazzi musulmani.
Giovani. A che punto siamo?
La pastorale giovanile è spiccatamente cittadina. L’Oratorio è la “casa” dei percorsi di Iniziazione cristiana e degli appuntamenti per preadolescenti e adolescenti. In quello di San Luigi si riunisce periodicamente il gruppo 18enni e Giovani. È aperto tutti i pomeriggi, ha spazi molteplici e ben distribuiti, che consentono diverse forme di aggregazione: ludoteca e doposcuola (due pomeriggi a settimana), attività sportive quotidiane, collaborazioni sul territorio a progetti educativi per i ragazzi. Qui ha sede anche la Comunità Capi Scout “Borgolombardo I°.