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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Milano

A Ciotti, Colmegna e Rigoldi
laurea honoris causa in Comunicazione

Il riconoscimento dell’Università degli Studi ai tre sacerdoti promotori, con la loro attività, di valori profondi di solidarietà e di aiuto

5 Dicembre 2014

Si è svolta, in un’Aula Magna gremita, la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2014-2015 dell’Università degli Studi di Milano, che ha avuto il suo momento centrale nella consegna delle lauree magistrali honoris causa in Comunicazione pubblica e di impresa a don Luigi Ciotti, don Virginio Colmegna e don Gino Rigoldi.

Una scelta che conclude nel modo più coerente gli eventi promossi per i 90 anni della Statale, svoltisi all’insegna di un obiettivo posto con forza dal Rettore Gianluca Vago meno di un anno fa: la riaffermazione della responsabilità educativa dell’Università, del valore “civile” della sua funzione e del suo irrinunciabile impegno, oltre che negli ambiti che le sono universalmente propri della ricerca e della didattica, anche nella promozione del progresso sociale e morale del Paese.

Legalità, giustizia, diritti: i temi che, con varie declinazioni, hanno fatto da sfondo a molte delle celebrazioni degli ultimi mesi tornano a essere centrali nel riconoscimento a tre sacerdoti che hanno speso la loro vita nell’interesse dei più deboli e della collettività, comunicando e promuovendo, con la loro attività, valori profondi di solidarietà e di aiuto.

«Don Ciotti, don Colmegna e don Rigoldi – si legge nella delibera con cui il Senato accademico dell’Ateneo ha approvato le lauree – hanno usato l’azione coraggiosa e il potere della parola per costruire una realtà sociale più avanzata e più giusta: per educare, per difendere, per costruire cultura e senso comune senza avere a disposizione i mezzi della comunicazione di massa. E anche per fare vincere sfide difficili alle imprese che hanno creato o contribuito a creare: da quelle sorte sui beni confiscati alle organizzazioni mafiose, fino alle cooperative di servizio che hanno dato lavoro a giovani svantaggiati o emarginati».

Il Rettore Vago spiega con queste parole il senso della scelta: «Abbiamo voluto riconoscere e premiare il loro prolungato e straordinario impegno in favore dei diritti dei più deboli, della costruzione di relazioni sociali più eque e dell’educazione alla legalità costituzionale. Don Ciotti, don Colmegna e don Rigoldi testimoniano, nella concretezza del loro operare, un’identità valoriale che va ripresa e consolidata, e alla cui salvaguardia anche l’Università è chiamata con forza a contribuire».

Alla prolusione di Valerio Onida «sulla funzione civile dell’Università, che si faccia promotrice di un pensiero critico e non omologato, che non sia un luogo di scontri di potere ma al servizio del progresso della società», è seguita la laudatio di Nando dalla Chiesa, che ha così commentato: «Con queste lauree l’Università degli Studi di Milano intende riportare alla sua funzione più nobile l’arte della comunicazione, restituire alla parola la sua forza generatrice di crescita civile, in una società che spesso vede la comunicazione come disciplina asettica o addirittura come strumento di manipolazione».

Don Ciotti, don Colmegna e don Rigoldi hanno poi tenuto la loro rispettiva lectio magistralis.

Tra gli interventi anche il saluto del Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e del Presidente del Senato Pietro Grasso, che ha affermato: «Abbiamo bisogno di testimoni come loro: con il loro impegno, la loro responsabilità e la loro spinta etica siano da esempio alle nuove generazioni, mostrando che è possibile, così, cambiare il Paese».

Erano presenti alla cerimonia anche Rosy Bindi, Presidente della Commissione parlamentare Antimafia, e Cristina Tajani, Assessore comunale alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca.