La visita che il cardinale Dionigi Tettamanzi ha effettuato giovedì 23 dicembre al campo rom di via Triboniano (dove attualmente ci sono 89 famiglie per un totale di 600 persone) ha evidenziato una volta di più l’attenzione che la Chiesa ambrosiana rivolge a questa popolazione e ai risvolti civili e sociali della sua presenza nella comunità milanese. Una attenzione sintetizzata – nei suoi capisaldi pastorali – dal documento “Rom, comunità cristiana e pubbliche amministrazioni”, diffuso lo scorso 7 ottobre. Una attenzione che va al di là dei pronunciamenti e che si traduce anche in un’accoglienza concreta, attuata dalla Diocesi nelle sue diverse articolazioni – parrocchie, congregazioni religiose, associazioni e fondazioni – in termini di ospitalità vera e propria o di sostegno a pagare l’affitto.
La Casa della Carità di don Virginio Colmegna ha accolto circa 350 persone, reduci dai campi di via Capo Rizzuto, via San Dionigi, via Ripamonti e via Triboniano. Altre 70 famiglie, per un totale di circa 350 persone, sono state ospitate in una quarantina di parrocchie. I Padri Somaschi si sono presi cura di una decina di famiglie sgomberate da via Rubattino e dal cavalcavia Bacula (circa 80 persone). Analoga accoglienza alle famiglie sgomberate da via Rubattino (circa 100 persone) ha prestato la Comunità di Sant’Egidio.
A fianco di quest’opera di accoglienza c’è l’impegno della Caritas Ambrosiana, che assiste circa 200 persone nel campo di via Novara. Dal canto suo l’associazione Nocetum, in due anni, ha aiutato 18 famiglie per un totale di 150 persone. L’Opera San Francesco, infine, nei suoi ambulatori presta assistenza medica a decine di famiglie rom.
La visita che il cardinale Dionigi Tettamanzi ha effettuato giovedì 23 dicembre al campo rom di via Triboniano (dove attualmente ci sono 89 famiglie per un totale di 600 persone) ha evidenziato una volta di più l’attenzione che la Chiesa ambrosiana rivolge a questa popolazione e ai risvolti civili e sociali della sua presenza nella comunità milanese. Una attenzione sintetizzata – nei suoi capisaldi pastorali – dal documento “Rom, comunità cristiana e pubbliche amministrazioni”, diffuso lo scorso 7 ottobre. Una attenzione che va al di là dei pronunciamenti e che si traduce anche in un’accoglienza concreta, attuata dalla Diocesi nelle sue diverse articolazioni – parrocchie, congregazioni religiose, associazioni e fondazioni – in termini di ospitalità vera e propria o di sostegno a pagare l’affitto.La Casa della Carità di don Virginio Colmegna ha accolto circa 350 persone, reduci dai campi di via Capo Rizzuto, via San Dionigi, via Ripamonti e via Triboniano. Altre 70 famiglie, per un totale di circa 350 persone, sono state ospitate in una quarantina di parrocchie. I Padri Somaschi si sono presi cura di una decina di famiglie sgomberate da via Rubattino e dal cavalcavia Bacula (circa 80 persone). Analoga accoglienza alle famiglie sgomberate da via Rubattino (circa 100 persone) ha prestato la Comunità di Sant’Egidio.A fianco di quest’opera di accoglienza c’è l’impegno della Caritas Ambrosiana, che assiste circa 200 persone nel campo di via Novara. Dal canto suo l’associazione Nocetum, in due anni, ha aiutato 18 famiglie per un totale di 150 persone. L’Opera San Francesco, infine, nei suoi ambulatori presta assistenza medica a decine di famiglie rom.
Milano
Rom, ecco l’impegno della Diocesi per l’accoglienza
Sono oltre 800 le persone ospitate dalla Chiesa ambrosiana nelle sue diverse articolazioni: parrocchie, congregazioni religiose, associazioni e fondazioni