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Intervista

L’impegno delle vedove nella famiglia e nella comunità

Con l'assistente diocesano don Eugenio Penna approfondiamo scopi e finalità dell'Ordo Viduarum Ambrosianus

12 Aprile 2010

L’ingresso della vedova nell’Ordo Viduarum Ambrosianus non è forse una formalità inutile, in quanto può vivere ugualmente la sua condizione di cristiana fervorosa?
Ogni vedova che vive la sua condizione secondo il Vangelo, di certo, si santifica. L’ingresso nell’Ordo Viduarum, che avviene con la Benedizione pubblica dell’Arcivescovo, mette in luce la decisione di rinunciare a un secondo matrimonio, confermando dinanzi al popolo di Dio, presente al rito, l’“unicità dell’amore sponsale” vissuto con il marito, sull’esempio dell’unico amore di Gesù per la Chiesa.

La personale consacrazione a Dio non sottrae la vedova alla famiglia nei suoi affetti?
La consacrazione che un adulto fa di se stesso a Gesù Cristo, mai restringe la visuale e la prospettiva della vita personale, ma la potenzia nella vocazione in cui l’individuo trascorre il suo pellegrinaggio terreno. Inoltre, il voto di castità, emesso alla presenza dell’Arcivescovo durante il Rito di Benedizione, alla presenza dei fedeli, aumenta ed eleva l’aspetto della purezza di cuore, richiesta dalla beatitudine evangelica “per vedere Dio” e accettare la Sua volontà, che consiste nella fedeltà agli affetti familiari, fondati sul matrimonio celebrato davanti a Dio.

L’Ordo Viduarum Ambrosianus, come dice il nome, è una realtà della Diocesi di Milano. Nei suoi confronti quali impegni assume la vedova?
L’impegno che la vedova assume consiste nel perseguire la santità, come sviluppo della grazia battesimale, confermata dalla Cresima e vissuta quale testimonianza nel Sacramento del Matrimonio. Sotto il profilo spirituale, l’Ordo richiede lo sforzo di addentrarsi nella tipicità del Rito ambrosiano, quale fonte di preghiera personale. Inoltre, secondo le capacità e le possibilità, sempre subordinate al primario impegno nell’ambito familiare, è bene che la vedova testimoni la fede cristiana nella comunità di cui è parte, collaborando con il parroco nelle necessità che la parrocchia evidenzia.

Essere membro dell’Ordo, per la vedova, significa avere qualche “evidenza pubblica” nella Chiesa ambrosiana?
La Chiesa è realtà gerarchicamente strutturata. Le sua componenti sono il clero, i religiosi/e da una parte e dall’altra i fedeli laici, che possono essere anche organizzati in associazioni e movimenti, ed essere riconosciuti con la qualifica di “ecclesiali”. Costoro, come gruppo, normalmente esplicano impegni di apostolato in vari modi. L’Ordo Viduarum è anch’esso un gruppo di vedove riunite, ma solo sotto il profilo spirituale, dall’accettazione di un ordinamento evangelico di vita, benedetto dal Vescovo, che non affida però al gruppo come tale nessun ministero. Quello dell’Ordo è un carisma che qualifica l’interiorità della persona e non la sua collocazione visibile nella Chiesa. L’ingresso della vedova nell’Ordo Viduarum Ambrosianus non è forse una formalità inutile, in quanto può vivere ugualmente la sua condizione di cristiana fervorosa?Ogni vedova che vive la sua condizione secondo il Vangelo, di certo, si santifica. L’ingresso nell’Ordo Viduarum, che avviene con la Benedizione pubblica dell’Arcivescovo, mette in luce la decisione di rinunciare a un secondo matrimonio, confermando dinanzi al popolo di Dio, presente al rito, l’“unicità dell’amore sponsale” vissuto con il marito, sull’esempio dell’unico amore di Gesù per la Chiesa.La personale consacrazione a Dio non sottrae la vedova alla famiglia nei suoi affetti?La consacrazione che un adulto fa di se stesso a Gesù Cristo, mai restringe la visuale e la prospettiva della vita personale, ma la potenzia nella vocazione in cui l’individuo trascorre il suo pellegrinaggio terreno. Inoltre, il voto di castità, emesso alla presenza dell’Arcivescovo durante il Rito di Benedizione, alla presenza dei fedeli, aumenta ed eleva l’aspetto della purezza di cuore, richiesta dalla beatitudine evangelica “per vedere Dio” e accettare la Sua volontà, che consiste nella fedeltà agli affetti familiari, fondati sul matrimonio celebrato davanti a Dio.L’Ordo Viduarum Ambrosianus, come dice il nome, è una realtà della Diocesi di Milano. Nei suoi confronti quali impegni assume la vedova?L’impegno che la vedova assume consiste nel perseguire la santità, come sviluppo della grazia battesimale, confermata dalla Cresima e vissuta quale testimonianza nel Sacramento del Matrimonio. Sotto il profilo spirituale, l’Ordo richiede lo sforzo di addentrarsi nella tipicità del Rito ambrosiano, quale fonte di preghiera personale. Inoltre, secondo le capacità e le possibilità, sempre subordinate al primario impegno nell’ambito familiare, è bene che la vedova testimoni la fede cristiana nella comunità di cui è parte, collaborando con il parroco nelle necessità che la parrocchia evidenzia.Essere membro dell’Ordo, per la vedova, significa avere qualche “evidenza pubblica” nella Chiesa ambrosiana?La Chiesa è realtà gerarchicamente strutturata. Le sua componenti sono il clero, i religiosi/e da una parte e dall’altra i fedeli laici, che possono essere anche organizzati in associazioni e movimenti, ed essere riconosciuti con la qualifica di “ecclesiali”. Costoro, come gruppo, normalmente esplicano impegni di apostolato in vari modi. L’Ordo Viduarum è anch’esso un gruppo di vedove riunite, ma solo sotto il profilo spirituale, dall’accettazione di un ordinamento evangelico di vita, benedetto dal Vescovo, che non affida però al gruppo come tale nessun ministero. Quello dell’Ordo è un carisma che qualifica l’interiorità della persona e non la sua collocazione visibile nella Chiesa.

Don Eugenio Penna