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Oratorio estivo

Raccogliamo la sfida educativa del tempo libero

L'immagine più bella di una Chiesa che accoglie, ascolta e accompagna, e che vuole anzitutto stare con i ragazzi

Samuele MARELLI Direttore Fondazione oratori milanesi Responsabile Servizio ragazzi, adolescenti e oratorio Redazione

15 Giugno 2009

Il tempo delle vacanze estive è da sempre per i nostri oratori un momento molto significativo, per certi versi unico. Gli oratori d’estate non chiudono; anzi, aprono ancora di più i loro cancelli per accogliere nei loro campi e nei loro cortili decine di migliaia di ragazzi, raccogliendo così la sfida educativa del tempo libero.
Lo straordinario spettacolo di colori, voci e volti è reso possibile ogni anno dalla disponibilità di molte persone (animatori, educatori, genitori, preti e suore) che attraverso la semplicità di piccoli gesti quotidiani testimoniano l’attenzione delle nostre comunità cristiane verso i piccoli.
Dalla città ai piccoli paesi, dal lago alle montagne, tutti i nostri oratori in queste settimane stanno sostenendo un grande sforzo educativo e organizzativo che dice, forse più di molte parole, una profonda passione per l’umano e insieme l’amore per il Vangelo.
L’oratorio estivo è realmente per molti ragazzi l’immagine più bella di una Chiesa che accoglie, ascolta e accompagna, che vuole anzitutto stare con i ragazzi. In un contesto educativo debole e frammentato come quello contemporaneo, la proposta dell’oratorio, d’inverno come d’estate, la domenica come durante la settimana, si rivela sempre più necessaria e promettente per dire che è ancora possibile parlare di Gesù ai ragazzi, soprattutto se lo si fa cercando di vivere con loro in concreto il Vangelo e testimoniando che l’amore di Dio non viene mai meno.
Molte famiglie apprezzano e sostengono l’attività dei nostri oratori, non semplicemente perché svolgono un servizio sociale a buon mercato, ma perché riconoscono in essi il grande valore della gratuità, praticata ancor prima che insegnata e l’attenzione al singolo nel contesto del bene integrale della persona. Forse per questo, i nostri oratori, anche in questa estate, sono più vivi che mai. Nonostante il proliferare un po’ dappertutto di iniziative pubbliche e private rivolte ai ragazzi nel tempo estivo, l’oratorio rimane uno strumento unico, tanto antico ma anche sempre nuovo, attento da una parte a conservare la preziosa eredità del passato e dall’altra a rimanere profondamente inserito nel suo tempo e proprio per questo continuamente impegnato a riaggiornare e ripensare le sue dinamiche.
Quest’anno, in particolare, la proposta educativa “Nasinsù-Guarda il cielo e conta le stelle” attraverso la metafora del cielo e delle stelle, vorrebbe aiutare i ragazzi ad alzare lo sguardo verso il cielo e a riconoscere che questo non è così lontano e misterioso come può sembrare, a coltivare desideri grandi per la loro vita e a riconoscere la promesse di bene che Dio fa a ciascuno di noi. Al cuore della proposta educativa c’è l’annuncio cristiano di un cielo che si è aperto, è venuto incontro all’uomo attraverso l’incarnazione e si è unito alla terra in un grande abbraccio.
Sappiamo che tutto questo richiede molti sforzi: l’umile fatica del fare certo, ma prima e più ancora la tenace perseveranza di pensare, ascoltare e soprattutto stare, oltre naturalmente alla costante disponibilità a lasciarsi mettere in discussione. Quest’avventura meravigliosa richiede la pazienza dell’amore accanto all’audacia della fede, affinché ogni ragazzo, attraverso i diversi linguaggi della proposta educativa possa arrivare a toccare il cielo, almeno con un dito. Il tempo delle vacanze estive è da sempre per i nostri oratori un momento molto significativo, per certi versi unico. Gli oratori d’estate non chiudono; anzi, aprono ancora di più i loro cancelli per accogliere nei loro campi e nei loro cortili decine di migliaia di ragazzi, raccogliendo così la sfida educativa del tempo libero.Lo straordinario spettacolo di colori, voci e volti è reso possibile ogni anno dalla disponibilità di molte persone (animatori, educatori, genitori, preti e suore) che attraverso la semplicità di piccoli gesti quotidiani testimoniano l’attenzione delle nostre comunità cristiane verso i piccoli.Dalla città ai piccoli paesi, dal lago alle montagne, tutti i nostri oratori in queste settimane stanno sostenendo un grande sforzo educativo e organizzativo che dice, forse più di molte parole, una profonda passione per l’umano e insieme l’amore per il Vangelo.L’oratorio estivo è realmente per molti ragazzi l’immagine più bella di una Chiesa che accoglie, ascolta e accompagna, che vuole anzitutto stare con i ragazzi. In un contesto educativo debole e frammentato come quello contemporaneo, la proposta dell’oratorio, d’inverno come d’estate, la domenica come durante la settimana, si rivela sempre più necessaria e promettente per dire che è ancora possibile parlare di Gesù ai ragazzi, soprattutto se lo si fa cercando di vivere con loro in concreto il Vangelo e testimoniando che l’amore di Dio non viene mai meno.Molte famiglie apprezzano e sostengono l’attività dei nostri oratori, non semplicemente perché svolgono un servizio sociale a buon mercato, ma perché riconoscono in essi il grande valore della gratuità, praticata ancor prima che insegnata e l’attenzione al singolo nel contesto del bene integrale della persona. Forse per questo, i nostri oratori, anche in questa estate, sono più vivi che mai. Nonostante il proliferare un po’ dappertutto di iniziative pubbliche e private rivolte ai ragazzi nel tempo estivo, l’oratorio rimane uno strumento unico, tanto antico ma anche sempre nuovo, attento da una parte a conservare la preziosa eredità del passato e dall’altra a rimanere profondamente inserito nel suo tempo e proprio per questo continuamente impegnato a riaggiornare e ripensare le sue dinamiche.Quest’anno, in particolare, la proposta educativa “Nasinsù-Guarda il cielo e conta le stelle” attraverso la metafora del cielo e delle stelle, vorrebbe aiutare i ragazzi ad alzare lo sguardo verso il cielo e a riconoscere che questo non è così lontano e misterioso come può sembrare, a coltivare desideri grandi per la loro vita e a riconoscere la promesse di bene che Dio fa a ciascuno di noi. Al cuore della proposta educativa c’è l’annuncio cristiano di un cielo che si è aperto, è venuto incontro all’uomo attraverso l’incarnazione e si è unito alla terra in un grande abbraccio.Sappiamo che tutto questo richiede molti sforzi: l’umile fatica del fare certo, ma prima e più ancora la tenace perseveranza di pensare, ascoltare e soprattutto stare, oltre naturalmente alla costante disponibilità a lasciarsi mettere in discussione. Quest’avventura meravigliosa richiede la pazienza dell’amore accanto all’audacia della fede, affinché ogni ragazzo, attraverso i diversi linguaggi della proposta educativa possa arrivare a toccare il cielo, almeno con un dito.