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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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«L’oratorio è sempre nuovo perché non cambia mai»

Don Massimiliano Sabbadini lascia la Pastorale giovanile: guiderà una parrocchia a Milano. Il bilancio di un'esperienza vissuta «a mille all'ora»: «Ho visto continuare a far vivere belle imprese educative ancorate agli ingredienti di sempre»

15 Settembre 2008

15/09/2008

Dopo 13 anni di direzione della Fondazione oratori milanesi (Fom) e di responsabilità nella Pastorale giovanile, don Massimiliano Sabbadini lascia il suo incarico, chiamato dall’Arcivescovo al ministero di parroco della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano. “Per dire ancora una volta quanto sia bello un oratorio” è il titolo scelto da don Massimiliano per il suo saluto.

Nel fare un bilancio della sua esperienza, don Massimiliano scrive: «Oggi non trovo in me parole più adeguate per dire tanti giorni, notti, mesi e anni passati “a mille all’ora” a condividere con tante splendide persone l’avventura umana, evangelica, educativa, ecclesiale e sociale degli oratori ambrosiani. Nel mio servizio diocesano, con il piccolo contributo di impegno, di idee, di organizzazione e di comunicazione che ho potuto dare in questi anni alla Fom, ho sempre avvertito e continuo a sentire come massimo onore per me il poter davvero scomparire dentro il flusso immenso di amore e di sapienza che la nostra Chiesa esprime da secoli con l’oratorio e che mirabilmente emerge sempre come un compito ancora da completare, come una missione che ci rinnova mentre la intraprendiamo sempre di nuovo».

Ma come sono cambiati gli oratori in questi anni? A questa domanda, don Massimiliano risponde con una battuta: «Il più forte fattore di novità negli oratori in questi anni è che non cambiano!»; e prosegue: «In una società in continua e vorticosa trasformazione ho visto tante comunità continuare a far vivere belle imprese educative sostanzialmente ancorate agli ingredienti di sempre: forte motivazione ideale all’impegno educativo costante, ordinario, nel quotidiano; educazione gratuita e alla gratuità; proposte varie e tutte rivolte a considerare i ragazzi protagonisti della propria crescita umana e cristiana e dell’ambiente che si realizza, mai solo “clienti” di qualche attività; fitta rete di rapporti comunitari e personali significativi (educatori, animatori, gruppi di pari, gruppi di interesse, adulti e giovani…); buona armonia tra spiritualità, svago, impegno e formazione…».

Certo, alcuni aspetti di “immagine” dell’oratorio sono sempre in cambiamento, come è la vita stessa delle giovani generazioni. Infatti, continua don Massimiliano, «tredici anni fa non si usava ancora diffusamente internet e il telefonino era un lusso di pochi… Oggi tanti oratori hanno un sito, il don manda sms con la parola di Dio e le e-mail hanno facilitato le comunicazioni anche con le famiglie…».