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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Stresa

Varesine cinque vittime della sciagura della funivia

Sono una coppia di fidanzati del capoluogo e una famiglia di Vedano Olona con un bambino di 5 anni. Il vescovo di Novara Brambilla: «Rigorosa attenzione per garantire la migliore sicurezza»

24 Maggio 2021

Sono varesine cinque delle 14 vittime della sciagura provocata dal crollo di una cabina della funivia del Mottarone, a Stresa (Verbania), sul Lago Maggiore. Si tratta di una coppia di fidanzati del capoluogo e di una famiglia di Vedano Olona.

Residenti a Varese erano Alessandro Merlo (29 anni) e Silvia Malnati (27 anni), fidanzati che da qualche tempo vivevano insieme. «La nostra comunità è in lutto per la scomparsa di due nostri concittadini – ha dichiarato il sindaco di Varese Davide Galimberti -. Tutta la nostra città si stringe intorno alle famiglie dei due giovani scomparsi. A loro va tutto il nostro conforto e la nostra vicinanza».

Abitava invece a Vedano Olona la famiglia di Vittorio Zorloni, 55 anni, originario di Seregno, perito con la compagna Elisabetta Personini (avrebbero dovuto sposarsi civilmente il 24 giugno) e il loro bambino Mattia, di 5 anni. «Una tragedia immane – la reazione del sindaco di Vedano Olona Cristiano Citterio -. Sapere che un’intera famiglia del nostro paese è scomparsa in una giornata che doveva essere di festa e spensieratezza è una cosa che spezza il cuore».

La cabina è precipitata a causa del cedimento di un cavo che si è verificato a 300 metri dalla vetta della montagna, a 1400 metri di quota,  dove c’è la stazione di arrivo. La cabina è crollata in un tratto boscoso e impervio, che ha reso difficoltose le operazioni di soccorso.

La funivia aveva riaperto al pubblico ieri, come gli altri impianti in Italia, dopo oltre un anno di chiusura dovuto all’emergenza Covid. Era stata revisionata nel 2016. Sulle cause della sciagura è stata avviata un’inchiesta.

Le parole del Vescovo di Novara

«Auspico che i responsabili amministrativi e tecnici abbiano sempre una rigorosa attenzione, usando ogni mezzo possibile a loro disposizione, affinché mai più accadano avvenimenti così tragici. Mi unisco anche alla preoccupazione di tutti gli operatori del settore, perché l’accoglienza dei turisti e dei locali sia garantita con la migliore sicurezza». Lo scrive monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, nel messaggio di cordoglio alla diocesi a seguito del tragico incidente alla funivia Stresa-Mottarone. «Ho appreso con profondo sgomento la notizia del drammatico e gravissimo incidente» aggiunge il Cescovo, che ha coinvolto «un numero molto alto di vittime, che stavano vivendo una giornata di ritrovata serenità e normalità, godendo delle bellezze del nostro territorio, dopo i mesi di restrizioni dovute alla pandemia. Invito tutte le comunità cristiane della diocesi a partecipare al grande dolore delle famiglie coinvolte. Su di loro, nel giorno di Pentecoste, invoco lo Spirito Santo Consolatore perché dia forza in questo momento di lutto e di prova».