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Calamità

Turchia, l’ora della solidarietà

Caritas a favore delle popolazioni colpite dal terremoto

26 Ottobre 2011

Continua a salire il numero delle vittime del terremoto di magnitudo 7.2 che domenica scorsa ha colpito la parte sudest della Turchia, la provincia di Van: l’ultimo bilancio, fornito dall’Amministrazione per i disastri e l’emergenza, parla di 432 morti e 1.352 feriti. Tuttavia, nella tragedia, non mancano «segni di speranza», come monsignor Ruggero Franceschini, presidente della Conferenza episcopale di Turchia e arcivescovo di Smirne, definisce il salvataggio da parte dei soccorritori della piccola Azra, appena due settimane di vita, e di alcuni dei suoi familiari, rimasti sotto le macerie della loro abitazione a Ercis, la città più colpita dal sisma.

Il tempo della solidarietà

«Ora è il tempo della solidarietà – dichiara l’Arcivescovo -. Per questo abbiamo attivato la nostra Caritas sia a livello centrale, a Istanbul, sia a livello diocesano. La Caritas di Smirne è frequentata molto dai musulmani. Anche da loro arrivano contributi perché apprezzano la libertà con la quale aiutiamo le persone senza distinzione di razza o di religione. Nel nostro piccolo stiamo facendo tanto, raccogliamo denaro e generi di prima necessità e vestiario. Nostra intenzione sarebbe quella di raccogliere i fondi per la Giornata missionaria mondiale, che celebreremo domenica prossima, poiché in quella passata abbiamo celebrato una beatificazione. Siamo in attesa di conoscere la decisione del nunzio in merito. Se così fosse i soldi raccolti andrebbero tutti ai terremotati. La gente qui è molto generosa e sarebbe un bel gesto».

Italiani coinvolti

«Siamo scossi. La situazione è drammatica: moltissime famiglie hanno perso tutto, anche gli unici italiani che vivono a Van e che adesso stanno cercando di raggiungerci a Smirne. Si tratta di una famiglia (padre, madre e una figlia), proveniente dalla diocesi di Firenze e che offre una preziosa testimonianza di vita cristiana soprattutto tra i profughi iraniani e afghani che giungono in città. Li ho sentiti, stanno bene, e hanno avuto una bella accoglienza dai turchi che hanno offerto loro gratuitamente alloggio in alberghi nelle vicinanze. Stanno condividendo tutto, anche la sofferenza, con la popolazione locale. Sappiamo che sotto i ruderi dei palazzi crollati ci sono ancora tante persone e ci auguriamo che siano vive. Ciò che è urgente adesso – sottolinea Franceschini – è salvare quante più vite possibile e cominciare a ricostruire».

Cosa non facile, visto che le operazioni di soccorso risentono del fatto che nella zona colpita sono in corso delle operazioni belliche contro i curdi del Pkk. La Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa temono che siano «centinaia se non migliaia le persone ancora intrappolate sotto i palazzi crollati». Si calcola che siano 2.256 gli edifici, con appartamenti, collassati con il sisma. Gli sfollati sarebbero migliaia e prendono d’assalto, secondo quanto riferiscono diversi operatori umanitari presenti sul posto, gli aiuti che pure faticano ad arrivare.

Caritas Italia

Da tutto il mondo è partita la mobilitazione per portare soccorso alle popolazioni colpite: in questa corsa di solidarietà la Caritas italiana è in prima linea accanto a Caritas Turchia. Quest’ultima, che si sta recando nella città di Van, ha fatto pervenire tramite la Croce Rossa 500 sacchi a pelo. A Van si sta organizzando un coordinamento di tutte la Caritas europee. Obiettivo iniziale: spedire coperte, materiale sanitario e cibo. Dal canto suo Caritas italiana conosce bene la zona di Van avendo per anni sostenuto numerosi progetti riguardanti la formazione scolastica delle donne analfabete, l’avviamento all’attività di produzione di tappeti e la creazione di un centro di formazione linguistica a sostegno dei profughi, afghani e iraniani, accolti nella zona. Questa presenza costante nel tempo, affermano dalla Caritas italiana, consentirà una pronta capacità di attivazione non solo nell’emergenza, ma soprattutto nel medio-lungo periodo, puntando ad un rafforzamento delle capacità operative locali. Per sostenere gli interventi in corso Caritas italiana ha aperto un c/c postale n. 347013 specificando nella causale: “Terremoto Turchia 2011”.

L'impegno di Caritas Ambrosiana

Negli anni scorsi la Caritas Ambrosiana ha collaborato sia con Caritas Turchia, in particolare attraverso un progetto per minori, un progetto per rifugiati iracheni e un progetto di promozione del volontariato locale, si con il Vicariato apostolico in Anatolia, con diversi piccoli interventi di costruzione e progetti pastorali. Nel 2003 aveva sostenuto gli sforzi del network Caritas a seguito del terremoto che aveva colpito la città di Bingol. A partire da questa relazione maturata nel tempo, Caritas Ambrosiana fa appello al sostegno di quanti desiderano contribuire agli interventi avviati dal network Caritas.
Per sostenere gli interventi in corso:
- donazioni con carta di credito;
- donazione diretta presso l’Ufficio Raccolta Fondi (via San Bernardino 4, Milano - lun-gio 9.30-12.30 e 14.30-17.30, ven 9.30-12.30);
- ccp n. 13576228 intestato a Caritas Ambrosiana onlus;
- cc bancario presso l’ag. 1 di Milano del Credito Artigiano e intestato a Caritas Ambrosiana onlus IBAN IT16 P 03512 01602 000000000578;
- tramite carte di credito con donazione telefonica chiamando il numero 02.76037324 in orari di ufficio (vedi sopra)
Causale: Terremoto Turchia 2011. L’offerta è detraibile fiscalmente