Share

Emergenza

Pedopornografia on line:
il dovere di indignarsi

Dati sconcertanti dal Report 2011 dell’associazione Meter: in aumento le segnalazioni di siti e social network contenenti foto e video

a cura di Daniele ROCCHI

14 Febbraio 2012

Nel 2011 sono aumentate del 48,11% le segnalazioni di siti contenenti foto e video, con migliaia di bambini e adolescenti sfruttati sessualmente, social network usati per scopi illeciti e indirizzi email di sospetti pedofili. È quanto emerge dal Report 2011 sul fenomeno della pedopornografia on line e della pedofilia, presentato oggi a Roma da Meter, l’associazione fondata don Fortunato di Noto che si batte per la difesa dei bambini. Per il sacerdote «la violenza perpetrata sui bambini è indicibile, un vero orrore, sistematica e strategicamente inquietante. Il fenomeno non si limita alle frontiere di un solo Paese o di una sola cultura, anzi l’abbassamento della responsabilità individuale collettiva incide nella normalizzazione del fenomeno che genera assuefazione all’abuso e nessuna indignazione».

Una strategia globale

Nasce da qui il grande impegno messo in campo da Meter. che nello scorso anno ha collaborato con 44 diocesi italiane e partecipato a 84 eventi pubblici, incontrando oltre 16 mila persone. La pedopornografia on line e la pedofilia sono fenomeni globali che richiedono una strategia globale. Per questo Meter, già presente nel Database Unicri (United Nations interregional crime and justice research institute) e collabora con la Polizia postale, ha istituito l’Osservatorio mondiale contro la pedofilia potenziando anche il suo portale (www.associazionemeter.org). «La pedofilia – è il commento del portavoce vaticano padre Federico Lombardi al Report 2011 – è un tema drammatico al centro dell’attenzione della Chiesa. C’è bisogno di contributi come il Report di Meter perché il crimine riesce a insidiarsi nelle nuove forme di comunicazione. Dobbiamo dare strumenti adatti a combattere la battaglia anche su questi fronti».

Un triste primato

I siti web segnalati da Meter nel 2011 sono stati 20.390, contro i 13.766 del 2010: 140 di questi sono italiani (erano 65 nel 2010), 1087 le segnalazioni di social network, in aumento rispetto alle 315 dell’anno scorso. A detenere il triste primato di siti pedopornografici è l’Europa (81,5% del totale) con la Russia (2263 indirizzi) a guidare la classifica dei Paesi. Il “podio della vergogna” è completato dalla Repubblica Ceca (69 indirizzi) e dalla Spagna (25 indirizzi). Incoraggiante il dato italiano, con “solo” 10 domini (0,3% del totale). Il fenomeno si registra in aumento in Asia e Africa. Il Report mostra, inoltre, la crescita del numero di segnalazioni per comunità e social network. Nelle rilevazioni di Meter sono entrate anche le comunità pedofile provenienti da Grou.ps, Blogspot, Twitter, Vkontakte. Nel 2011 Grou.ps resta primo con 802 segnalazioni, 70 Grouply e 68 Vkontakte. Facebook aumenta di 10 unità e va a quota 52.

La nuova frontiera

Il 2011 regala anche l’ennesima vergogna ed emergenza: il sexting, ossia l’invio di foto e video a sfondo sessuale, realizzati con i cellulari e pubblicati online su social network e chat. Solo nel 2011 la ricerca Meter ha contato almeno 4.561 vittime. Nella sua attività di contrasto al fenomeno, Meter – che non svolge indagini per conto proprio, ma segnala alla Polizia postale e delle Comunicazioni e alle autorità estere quanto accade – nel 2011 ha ricevuto al numero verde (800.455.270) 1.133 telefonate, in prevalenza da Sicilia (719), Lazio (95) e Veneto (35).

Un’azione di contrasto

Le richieste sono di consulenze agli esperti e denuncia sospetti di abuso, seguono l’assistenza psicologica, giuridica, informatica e il sostegno spirituale. Dall’estero sono arrivate 84 telefonate. Collegato ai contatti è il Centro Ascolto e Accoglienza Meter che offre aiuto al minore ed alla famiglia attraverso tecnici della riabilitazione psicologica, medica e neuropsichiatrica insieme ad esperti legali e informatici. Le richieste arrivate al Centro riguardano problemi derivanti da abuso sessuale, anche presunto, da figli contesi in separazione (14,1%), seguiti dalla consulenza giuridica (13,3%), dal sostegno spirituale (12,6%) e dalla scoperta, dopo anni, di abusi sui figli da parte di parenti di primo grado (11,8%). Dal 2003 a oggi Meter ha contato 86.670 bambini abusati e 91.231 sfruttati sessualmente.