Dopo Milano, Tunisi, Venezia, Beirut, Amman e il Cairo, la rete internazionale di Oasis quest’anno si incontra a Sarajevo il 16 e 17 giugno, sul tema “Tentazione violenza. Religioni tra guerra e riconciliazione”. L’evento sarà aperto dal cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo, e da Husein ef. Kavazovic, Reis-ul-ulema della Comunità islamica di Bosnia-Erzegovina.
Tra le linee guida, una rilettura delle conseguenze del primo conflitto mondiale, evento epocale non solo per l’Europa, ma anche per il mondo islamico; la problematizzazione della guerra, sostituita gradualmente dal terrorismo; la violenza religiosa che, spiegano i promotori, «alimenta per reazione in Occidente un sospetto nei confronti delle fedi e in particolare di quelle monoteiste, accusate di essere strutturalmente violente e intolleranti»; la guerra in Bosnia (1992-1995).
«Affrontare il tema della guerra e della pace proprio a Sarajevo non è un dato secondario – si legge in una nota – : la città infatti conserva le tracce di un conflitto recente e costringe a riflettere su una violenza occorsa solo vent’anni fa, alimentatasi anche di un riferimento etnico-religioso».