Dall’esperienza trentennale dell’associazione Mondo di Comunità e Famiglia (MCF), nasce una riflessione sul senso del cammino fatto e il bisogno e la responsabilità di condividere pensieri, scoperte, prospettive nuove. Come strumento di un “ragionare facendo”, Miniguida a un’economia felice (Editrice Monti, 96 pagine, € 4,50) vuole esser una tappa su cui innestare un confronto per continuare la ricerca aperta al cambiamento che la realtà richiede, e affronta un tema centrale nella vita dell’associazione, come nella vita di tutti: quello dell’economia, intesa nel senso più ampio del termine.
Il percorso di rilettura dell’esperienza interna all’associazione ha avuto la fortuna di intersecarsi con il lavoro di Francesco Sarracino, economista presso lo Statec, l’ufficio di statistica del Lussemburgo, ricercatore associato al Laboratory for Comparative Social Research di Mosca e al Gesis di Colonia. L’obiettivo di questo libro è quello di “far volare altro” offrendo qualche strumento per poter leggere in modo nuovo la realtà che ci circonda, mettendo in discussione interpretazioni consolidate sul senso di parole importanti quali crescita, benessere, sviluppo.
La miniguida apre con il saggio di Francesco Sarracinodal titolo Fiducia, partecipazione e senso civico: la felicità al di là del denaro. Segue poi il secondo capitolo del libro, curato da Giulia Oriani, che è un estratto dei testi che sono stati elaborati nel tempo all’interno dell’associazione come riflessione sulle “buone pratiche” vissute dalle comunità familiari. Vi sono descritti i meccanismi che regolano l’economia comunitaria, fondata sulla cassa comune e sulla condivisione dei soldi; si racconta come“funziona” il sistema, che ruolo rivestono la fiducia, la riservatezza, la sobrietà in questo affidarsi reciproco che è la vita comune.
Non poteva mancare la voce di chi ha dato l’avvio alla storia di MCF, Bruno Volpi, che racconta l’inizio e la “costruzione” della cassa comune e aiuta a comprenderne gli elementi essenziali. In seguito la parola passa a Daniela Zampieri e Massimo Nicolai, in un capitolo densissimo che trasmette il senso profondo di queste pratiche quotidiane, nella consapevolezza che «l’uso che facciamo del denaro ha a che fare con il dono ricevuto che siamo chiamati a ricambiare con uno stile di vita coerente, libero dalla paura del domani». Chiude il tutto un’intensa riflessione sul tema della sobrietà, scritta da Betta Sormani e Tullio Cottatellucci.